Dall’inizio del prossimo anno scolastico, il Librino Express, una nuova linea veloce, collegherà con frequenze regolari (le attese non dovrebbero superare i dieci minuti) Librino al centro città; si arriverà alla stazione in 25 minuti.
Oggi, 16 luglio, durante il “Librino day” ci sarà il viaggio inaugurale. Il sindaco, Enzo Bianco, e la giunta intendono così dimostrare l’attenzione rivolta verso questa parte della Città, dove vivono circa 80.000 catanesi.
In effetti, il “Librino day” vuole essere un’occasione per rilanciare un impegno più generale sul tema delle periferie.
Una speciale seduta della giunta comunale si svolgerà nel quartiere e, la sera, nella piazza dell’Elefante si svolgerà un concerto del Teatro Massimo Bellini. A dire il vero, ci saranno pure fuochi di artificio, dei quali, francamente, si sarebbe potuto/dovuto fare a meno, e non solo per i costi elevati.
Se tale attenzione andrà oltre l’occasionalità, se produrrà cambiamenti significativi, lo vedremo in seguito.
Purtroppo, a Librino, come in altre zone della Città, abbiamo sentito troppo spesso parole e visto pochi cambiamenti. Abbiamo assistito a importanti inaugurazioni, seguite dal successivo abbandono di ciò che era stato inaugurato.
E, soprattutto, dispiace la mancata valorizzazione e il “tiepido” supporto offerto al lavoro di quei cittadini che hanno scelto di impegnarsi in prima persona.
E’ accaduto di recente quando molte associazioni e cittadini di Librino, attivi da tanti anni, hanno dato vita a un laboratorio di “Coprogettazione”, a cui hanno partecipato anche esponenti della Giunta, che peraltro hanno apprezzato il lavoro comune di progettazione e proposta dal basso.
Per esempio, con riferimento al “Librino Express” va ricordato che questa rete di associazioni lo aveva già richiesto nella ‘Piattaforma per Librino‘, redatta circa 8 anni fa.
Rispetto al futuro, se si vuole veramente ‘voltare pagina’, è, perciò, dirimente valorizzare il contributo “dal basso”, il che non è avvenuto per il “Librino Day”.
Altrimenti, il rischio è quello della reiterazione di interventi sporadici o, peggio, dell’individuazione di nuove ‘cattedrali’, di cui nessuno sente la mancanza. Mentre, come sottolineano le Associazioni, Librino ha bisogno di interventi di recupero, e dell’utilizzo/assegnazione del patrimonio esistente e di valorizzazione del territorio.
Lo stesso drammatico tema del lavoro e dell’occupazione può trovare nuove, ed efficienti, risposte se, all’interno di un sistema condiviso, si individuano attività (dalle ristrutturazioni agli orti urbani, dalla cura del verde alle manutenzioni) nelle quali impegnare i residenti.
Nei prossimi giorni queste associazioni presenteranno un progetto concreto, noi ne parleremo. Speriamo che la Giunta apra un confronto vero, magari senza fuochi di artificio, ma almeno con la stessa attenzione dedicata all’odierna inaugurazione.
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