Si chiamava Liliana Caruso e aveva solo 28 anni quando è stata uccisa dalla mafia. Una storia questa, raccontata su Repubblica da Turi Caggegi nel ’94 e poi ripresa nel sito ‘Vittime della mafia, per non dimenticare’, che ha creato un archivio per ricordare sopratttutto i “tantissimi di cui ogni anno passa inosservata la ricorrenza”.
La storia raccontata ieri, dieci luglio, è quella -come spesso scrivono i giornali freddamente- di una vendetta trasversale, ed è accaduta proprio a Catania.
La colpa di Liliana era quella di essere la moglie di un pentito e di non essersi prestata a ordire una trappola che spingesse il marito a interrompere la collaborazione con la giustizia. Anzi, lei mise in guardia il suo uomo che anche dopo continuerà sulla strada della collaborazione.
I killer – quattro – la raggiunsero in pieno centro, in via Garibaldi, mentre stava facendo la spesa, in salumeria. Alla mafia non bastò. Pochi metri più in là, uccisero anche la madre della giovane donna, Agata Zucchero.
Leggi l’articolo di Turi Caggegi a questo link
Gli ultimi articoli - Mafia
Ha seguito lo svolgimento del seminario, e lo ha raccontato su Argo, Massimiano Aureli, ingegnere molto
5 gennaio 2025, più di quarant’anni dall’assassinio mafioso di Giuseppe Fava. Nella vulgata comune di quel
“La città si confronta. Una festa per cominciare”, dibattiti, musica, poesia, e un’occasione di confronto tra
Una storica legge e recensisce il romanzo di uno storico. Accade oggi su Argo, con Marina
Ha avuto qualcosa di particolare, quest’anno, la giornata del 21 marzo, riconosciuta – per iniziativa di