Come le maggiori città europee, anche Catania, con un presidio davanti alla prefettura, si è schierata ieri a fianco del popolo greco in attesa dei risultati del referendum di domani e contro l’”Europa degli usurai e della dittatura delle banche”.
Con il Sì e No praticamente alla pari in tutti i sondaggi, la campagna che deve accettare o respingere gli accordi con i creditori internazionali della Grecia si è conclusa ieri con due manifestazioni separate solo da un chilometro.
Una per il No, in piazza Syntagma; l’altra, per il Sì, nello stadio Kallimarmaro. Mentre il Paese annaspa, con lo spettro della fine della liquidità che potrebbe presentarsi già martedì, e l’incertezza sul futuro.
“Oggi è la festa della democrazia, che ritorna in Europa”, ha detto il premier Tsipras. “Tutti gli occhi dell’Europa e del mondo sono sul popolo greco . Domenica non decidiamo semplicemente di stare in Europa, decidiamo di stare in Europa con dignità. Ancora una volta scriviamo insieme un momento storico, vi auguro di dire No ai ricatti e a chi vi vuole terrorizzare”.
“Alexis Tsipras e tutto il governo greco – così un volantino distribuito davanti alla Prefettura da L’altra Europa per Tsipras – hanno dato una lezione di democrazia. La scelta è chiara tra chi vuole imporre sacrifici senza fine a chi ha già pagato tanto e chi protegge i poveri e cerca una speranza.”
“Basta con l’austerità in Grecia come in Italia “ – dice un volantino di Rifondazione comunista– I padroni del vapore non vogliono che i popoli, italiano, francese, irlandese, spagnolo, portoghese…abbiano un esempio diverso. Il governo greco viene perseguitato perché può essere un esempio per noi.”
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