Catania Bene comune, domani assemblea costituente

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L’appuntamento è importante, riguarda tutti i cittadini ed è per domani, 4 luglio, alle 9,30, nella palestra Lupo, simbolo di bene già abbandonato ed ora recuperato. Parola chiave: comune, anzi Bene comune. Con l’ obiettivo della stesura del Regolamento sui Beni comuni si terrà l’Assemblea Costituente Catanese, organizzata dal Movimento e dalla rete di associazioni.
“Da diversi anni – scrivono gli organizzatori- il percorso sui Beni Comuni sta trovando largo consenso nel tessuto sociale di diverse città italiane ed europee, ponendosi come reale alternativa a una politica della delega corrotta e fragile, incapace di resistere alle pressioni neoliberiste del Mercato, vero detentore delle sovranità territoriali. I Beni Comuni rappresentano una proposta concreta per riconsiderare in termini democratici e condivisi la gestione tanto degli spazi urbani, quanto delle risorse materiali e immateriali”.
All’incontro saranno presenti i giuristi Luca Nivarra, docente di Diritto Privato dell’Università degli Studi di Palermo e componente della Commissione Rodotà e Giso Amendola, docente di Sociologia del Diritto dell’Università degli Studi di Salerno e del collettivo Euronomade, entrambi impegnati politicamente e professionalmente per la causa dei Beni Comuni.
Due presenze significative per l’approfondimento delle questioni filosofiche e giuridiche sottese al concetto di Comune, nonché per l’analisi del percorso già fatto in altre realtà italiane.
Cos’è Comune?
“Comune” come spazio di resistenza per la difesa dei diritti. -scrivono gli organizzatori- “Comune” come luogo della coesistenza, del confronto, dello scambio. “Comune” come pratica di rinnovamento.
Si va dal recupero di spazi abbandonati al degrado e alla speculazione, fino alla redazione di Regolamenti per l’affidamento ai cittadini e la gestione dei Beni Comuni.
E’ proprio questa la strada che i movimenti e la rete di associazioni che lavorano nella palestra Lupo intendono percorrere. A cominciare da domani.
 

2 Comments

  1. E’ un bene parlarne per “tirare fuori” tutto quello che di nascosto avviene alle spalle dei cittadini.
    Fra i Beni Comuni immateriali metterei anche l’esercizio della Democrazia, un bene bistrattato tanto quanto i beni materiali abbandonati o usati solo per farne oggetto di speculazione edilizia.
    Democrazia come bene comune sembrerebbe un fatto acquisito, ma non in una società come la nostra, che fatica ad accettarla intimamente, pensando ancora a Monarchi e plenipotenziari a cui chiedere favori ed intercessioni.
    C’è tanta strada da fare verso una cultura della democrazia, tutto qua!

  2. A Catania c’è un bene comune che di comune non ha nulla perché privatizzato di fatto da chi lo gestisce in veste pubblica: il porto. Esiste in tutto il mondo un porto che non sia la maggiore fonte di economia e di occupazione della città che lo ospita? Catania! Chiediamoci il perché e chiediamo alla Procura della Repubblica di accertarne le responsabilità di natura penale ed alla Corte dei Conti di quantificare il danno lungamente arrecato alle casse dello Stato ed a quelle del Comune estromesso da oltre un ventennio dal proprio porto.

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