No, non stiamo parlando di energia elettrica. Nè dei piccoli brillanti che illuminano il girocollo delle signore. si tratta del Punto Luce di Save the Children che e’ attivo da un anno a Catania, in via Sebastiano Catania 176, vicino il passaggio a livello.
E’ un centro ad alta densità educativa dove possono trovare un’ampia offerta formativa bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni. Uno spazio di circa 200 mq messo a disposizione dal Comune, gestito in partnership con il CSI (Centro Sportivo Italiano) – che ha una tradizione storica nella promozione ed organizzazione delle attività motorie e sportive come strumento di aggregazione e mezzo di educazione – ed animato da 6 operatori, di cui 1 responsabile, affiancati da 6 volontari.
Il centro aperto dal lunedi al venerdi oggi vede la partecipazione di oltre 200 tra bambini e ragazzi che possono gratuitamente partecipare a diverse attività.
Tra queste il sostegno scolastico, che coinvolge oltre 60 bambini dai 6 ai 15 anni; l’attività sportiva, che in questo momento prevede corsi di calcio (20 ragazzi di 11-13 anni) e pallavolo (2 squadre per piccoli e ragazzi infraquindicenni); il teatro per piccini di 5-8 anni, la fotografia per ragazzi di 11-13 anni, la giocoleria e un piccolo circo per ragazzi di 10-12 anni e un laboratorio di informatica e utilizzo consapevole delle nuove tecnologie per 10 ragazzi di 13-15 anni.
A turno, nel corso della settimana, tutti partecipano anche ai laboratori di manipolazione, grafico-pittorici e sportivi.
Tra le altre attività, supporto alla genitorialità, consulenze pediatriche, segretariato sociale, educazione a sani stili di vita, educazione all’utilizzo sano del Web e dei social network.
Il principio che sottintende questa iniziativa sta nella consapevolezza che accanto alla povertà materiale (che priva ad esempio tanti bambini della possibilità di avere garantito un pasto proteico) vi è un’altra povertà, ugualmente grave e drammatica: la povertà educativa, che incide sulla crescita dei bambini, privandoli della possibilità di costruirsi un futuro. O anche solo di sognarlo.
Il progetto prevede anche la possibilità di erogare una “dote educativa” , un piano personalizzato di supporto per bambini e ragazzi che si trovino in condizioni certificate di disagio socio – economico.
Nessun contributo diretto in denaro, ma il Punto Luce può fornire a quel bambino beni e/o servizi che rispondano ai loro desideri, alle loro passioni e ai loro talenti che rimarrebbero diversamente inespressi (ad esempio acquistare per quel bambino un violino, un kit sportivo, iscriverlo ad un corso di musica, di sport, di lingue ecc..).
Il bambino e la sua famiglia firmeranno un patto educativo che prevede anche la partecipazione del beneficiario alle attività del Punto Luce.
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Buongiorno, desideravo sapere se accettate giocattoli in buone condizioni.
Grazie