A proposito di indicazioni formulate dal Parlamento europeo, risale al novembre 2008 una direttiva, relativa ai rifiuti, che pone la salvaguardia della salute umana e dell’ambiente come “obiettivo principale di qualsiasi politica in materia di rifiuti”.
Si fa presto a considerare questa affermazione come una generica dichiarazione di intenti, con cui tuttti possono dirsi d’accordo. Le cose si complicano quando si afferma “la politica in materia di rifiuti dovrebbe promuovere l’applicazione pratica della gerarchia dei rifiuti“, il cui ordine di priorità è il seguente:
- Prevenzione
- Preparazione per riutilizzo
- Riciclo
- Recupero per energia
- Smaltimento
Per prevenzione, ad esempio, si intende “una progettazione ecologica che riduca la produzione dei rifiuti e la presenza di sostanze nocibve in essi, favorendo tecnologie incentrate su prodotti sostenibili, riutilizzabili e riciclabili” (art.9,a). Ridurre la produzione di rifiuti comporta, ad esempio, la riduzione degli imballaggi o la vendita preferenziale di merce con minor numero di imballaggi, ma non solo….
Ci proponiamo di esaminare puntualmente i suggerimenti della Direttiva suddetta per capire meglio le modalità che vengono proposte
Quello che è già chiaro anche ai meno informati è che la Regione Sicilia, soprattutto grazie alla direzione presa durante la presidenza Cuffaro (che è stato contemporaneamente anche Commisario straordinario per l’emergenza rifiuti), sta partendo dalla fine invece che dall’inizio…
Si sta parlando di smaltimento, ossia dell’ultimo passaggio previsto dalla gerarchia delle priorità, senza aver mai preso in seria considerazione tutti i passaggi precedenti, senza aver chiarito cosa e come si debba fare la prevenzione, il riutilizzo, il riciclo e così via.
Tanto per fare un esempio, prevedendo la realizzazione dei cosiddetti termovalorizzatori, è stato deciso di incenerire i rifiuti indifferenziati, prima ancora di stabilire quali (e come) differenziare.
Una cosa è certa. La Sicilia, attualmente, va contro l’Europa.
Per leggere il testo originale della direttiva http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/CEE/2009/27076_1.pdf