“Siamo i nuovi partigiani, dobbiamo liberare Catania”. Sono Stancanelli e Bianco i principali obiettivi polemici di Lidia Adorno, candidata sindaca per il Movimento5Stelle. Folla delle grandi occasioni, il 3 maggio, al centro Zo per la presentazione di programmi e candidati dei “grillini” catanesi.
Se dovessero vincere, oltre a un consistente taglio ai costi della politica (consulenze, consigli di amministrazione, municipalità –salvaguardando comunque i servizi per i cittadini) hanno individuato un chiaro elenco di priorità, non certo un libro dei sogni.
Innanzitutto, c’è assoluta consapevolezza della drammatica situazione dei conti comunali. Un disastro accentuato dalle scelte di Scapagnini e Stancanelli, ma del quale anche Bianco è ritenuto responsabile. Titoli ‘tossici’ e debiti fuori bilancio, per almeno dieci anni, costituiranno, infatti, un insopportabile peso per tutta la comunità.
Contestare il passato e le politiche degli altri (anche se hanno detto con chiarezza che non trovano grandi differenze fra Bianco e Stancanelli) interessa però relativamente ai 5 Stelle. Gli interventi hanno sottolineato la voglia di proposta che caratterizza il Movimento. Come hanno ricordato, prima dell’Adorno, Gianina Ciancio e Giulia Grillo.
La prima ha parlato dell’esperienza all’ARS dove, diversamente da tutti coloro che si sono limitati a parlare dei costi della politica, sono stati gli unici a restituire gran parte degli emolumenti (il che è servito a istituire il fondo per il microcredito per le imprese) e, soprattutto, hanno cercato di garantire i diritti dei cittadini (si veda il no al MUOS) evitando alla Regione di sprecare risorse in progetti dannosi per l’ambiente e per il futuro. La Grillo, dopo aver ricostruito il ‘panorama romano’ e ricordato le peculiarità della ‘politica dei cittadini’, ha ribadito l’amarezza per l’occasione perduta di eleggere un Presidente come Stefano Rodotà.
Ma torniamo agli obiettivi sulla Città. Documentate e convincenti le proposte dell’Adorno rispetto agli edifici comunali: progressivo abbandono degli affitti, recupero e utilizzo del patrimonio esistente; al risparmio energetico e alla raccolta differenziata dei rifiuti; al recupero del rapporto della Città con il mare, innanzitutto attraverso un nuovo piano regolatore del porto, capace di esaltarne le potenzialità turistiche; allo sviluppo di politiche pubbliche per l’acqua; all’ampliamento dei diritti civili, a partire dall’ istituzione del registro delle coppie di fatto, a prescindere dall’orientamento sessuale.
Più debole e generica l’idea di sfruttare meglio le bellezze naturali in rapporto alla promozione turistica. Non basta, infatti, ricordare mare, Etna, chiese barocche… per aprire una nuova pagina in questo settore. Così come è certamente condivisibile l’idea di intervenire rispetto alle periferie, ma sarà difficile farlo se non si entra nel merito della definizione di un nuovo piano regolatore.
Nonostante l’affermazione della centralità di formazione e cultura non è stata proposta alcuna riflessione su scuola e università, istituzioni con le quali un’amministrazione comunale, direttamente o indirettamente, deve costruire percorsi comuni.
Così come non hanno avuto spazio, nell’intervento dell’Adorno, adeguate considerazioni sullo stato dell’industria catanese o sulle difficoltà di un settore, come quello dell’edilizia, che nel passato ha rappresentato un punto di riferimento centrale e che, a partire dal rifiuto di nuova espansione, potrebbe essere rilanciato all’interno di una politica di recupero e riqualificazione del patrimonio cittadino.
Infine, sarebbe interessante sapere come una giunta 5Stelle affronterebbe il drammatico tema dell’inclusione e dei servizi sociali, caratterizzati nel passato da logiche, nello stesso tempo, inefficienti e clientelari.
Probabilmente, era difficile, nella prima uscita pubblica, presentare un articolato programma di governo. C’è, comunque, un’intera campagna elettorale per completare il progetto. Visto che tutti i candidati, presentatisi uno per uno, hanno ribadito di non sentirsi delegati e che vogliono condividere l’intero percorso con i cittadini, ci sono buone probabilità per riempire questi vuoti.
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credo che questo programma non si discosti molto da quello che persegue Maurizio Caserta.Vorrei segnalare agli amici che leggono le riviste specializzate in economia che la firma di Caserta è stata da me rintracciata , vista e letta sull’Ernesto , rivista di sinistra. Caserta è attento ai diritti civili ed al diritto alla tutela del territorio. Ha un nutrito gruppo di persone competenti .Perchè disperdere i voti? Capisco le 5 stelle ma capisco anche che la dispersione non giova ad alcuno specie a chi si oppone allo sfacelo provocato dalle amministrazioni Bianco , Stancanelli e C.
a parte che la situazione di catania è irrisolvibile.. non si riuscirà mai a risanare le casse del comune.. ad ogni modo caserta non ha tutta questa popolarità, quindi la dispersione dei voti si ha, paradossalmente, dandolo proprio a lui.. e poi dopo un economo al governo italiano(monti)non credo che la gente ne voti uno a catania.. inoltre, tutti si lamentano di stancanelli, ma si sa che Catania è innamorata del PDL, soprattutto tutti gli ambulaanti abusivi e coloro che si vendono per un piatto di pasta. per quanto riguarda bianco, a parte che la minestra riscaldata non è molto buona, viene visto come quello che è scappato a fare il senatore lasciando catania nei guai.. quindi la scelta del voto di protesta è, ancora una volta, quella che incombe di più
L’articolo fa l’occhiolino a 5 Stelle dopo aver notato la debolezza di alcune proposte. Mi riferisco alla conclusione. “C’è, comunque, un’intera campagna elettorale per completare il progetto. Visto che tutti i candidati, presentatisi uno per uno, hanno ribadito di non sentirsi delegati e che vogliono condividere l’intero percorso con i cittadini, ci sono buone probabilità per riempire questi vuoti”. A mio avviso occorre evitare qualsiasi schieramento., come invece questa conclusione sembra suggerire. Ne andrebbe dell’immagine stessa di Argo.