Pochi giorni fa nel salone della libreria Cavallotto di Catania è stato presentato ‘Italiani di domani. 8 porte sul futuro’, di Beppe Severgnini, un libro dedicato al figlio Antonio e a tutti coloro che oggi hanno vent’anni. Per Argo era presente Giulia Mirabella, studentessa universitaria di 22 anni, che fa parte dello stuolo dei ragazzi ai quali si è ispirato il giornalista de ‘Il corriere della Sera’.
Avere 20 anni oggi è una sfida, ma soprattutto una grande opportunità. Lo sa bene Beppe Severgnini, giornalista de ‘Il corriere della sera’, che ai ventenni di oggi e al figlio Antonio, classe 1992, dedica il suo ultimo lavoro ‘Italiani di domani. 8 porte sul futuro’, presentato alla libreria Cavallotto di Catania. In questo libro Talento, Tenacia, Tempismo, Tolleranza, Totem, Tenerezza, Terra, diventano “le 8 T del tempo che viene”, 8 esortazioni ad essere brutali, pazienti, pronti, elastici, leali, morbidi, aperti, ottimisti.
‘Italiani di domani’ non è necessariamente un libro rivolto ai giovani, ma è a loro dedicato e da loro ispirato, frutto di una serie di interventi che, negli ultimi anni, l’autore ha tenuto nelle principali università italiane, inglesi, americane.
È un invito rivolto a tutti, alla generazione di giovani che oggi si trova a vivere in un’Italia difficile e alla poco lungimirante generazione precedente che queste difficoltà ha contribuito a crearle. È un invito ad affrontare la vita con positività, a trovare il talento dentro di noi – ognuno ne ha almeno uno- e sfruttarlo, ad essere leali verso gli altri ma soprattutto verso se stessi, a credere nei proprio obiettivi e inseguirli fino in fondo, a saper cogliere l’occasione giusta quando arriva, ad accettare i compromessi che non ci imbarazzerebbe raccontare, a percepire, di ogni cosa, le sfumature.
E poi c’è un invito rivolto esclusivamente ai diciottenni-ventenni di oggi, quelli che scelgono un’Università e quelli che cercano un lavoro, quelli che guardano il mondo con curiosità, ammirazione e un pizzico di paura. A loro Severgnini dedica il capitolo ‘Terra’ e soprattutto la sua conclusione, che vale la pena citare: “[…] La Provincia italiana è questa combinazione di sensualità e normalità, grinta e mollezza, furbizia e ingenuità, originalità e incoscienza, grandi progetti e- talvolta- piccoli orizzonti. Tenetela da conto, se ci siete nati e cresciuti. Scappate per tornare. Però, prima, scappate”.
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ben scritto e ben pensato. complimenti