Un gruppo di alunni del “Vaccarini“, stimolati e guidati dalla loro insegnante, Pina Arena, ha preso a cuore la sorte delle Biblioteche civiche Ursino e Recupero e si sta dando da fare per organizzare una concreta azione di sostegno.
Non è soltanto scattato un interesse, è iniziato soprattutto un percorso di “cittadinanza attiva”, con forme di partecipazione che vanno dalla ricerca di strategie per coinvolgere altri compagni e altre scuole alla raccolta di informazioni, dalla individuazione di iniziative significative all’incontro con le istituzioni. Si tratta di un percorso che ha un grandissimo valore formativo, indipendentemente dal fatto che una cifra non irrisoria sia stata già raccolta e donata alla Biblioteca, perchè i soldi, anche quelli usati per scopi nobili e seri, vanno e vengono, la formazione dei futuri cittadini rimane.
Ecco il resoconto di Rossella e Nadia su quanto è stato già fatto e sulle difficoltà incontrate.
Perché noi alunni del “Vaccarini” ci preoccupiamo del destino (traballante) di una biblioteca della nostra città? Perché sono in gioco la Bellezza, l’Arte, la Cultura e la memoria. La biblioteca è uno scrigno di beni preziosi: sono i libri, anch’essi contenitori preziosi del cammino dell’umanità, della sua ricerca e delle risposte che ha dato alle sue domande.
Se poi il luogo che li custodisce è esso stesso un gioiello unico e assoluto come le Biblioteche Ursino e Recupero, allora diventa impossibile rimanere a guardare che un giorno le sue porte si chiudano e che libri, giornali, incunaboli, cinquecentine, manoscritti, ammuffiscano.
La proposta, anzi la sfida, l’ha lanciata la nostra insegnante e noi l’abbiamo subito fatta nostra: aiutiamo la biblioteca a sopravvivere, adottiamola, come si fa quando si ha notizia di bambini che rischiano la vita, perché non hanno i mezzi necessari per continuare a vivere.
Una raccolta di fondi, anche simbolica, è subito partita, poi sono arrivate le altre proposte: c’è chi si offre di fare volontariato, chi ha aderito al gruppo di lavoro storico-artistico, chi ha raccolto gli articoli di giornale per capire meglio il problema. Dato che tutto è partito in modo così appassionato, è stato naturale provare a fare un passo ulteriore: coinvolgere nella nostra iniziativa anche le altre scuole.
A questo punto della nostra storia è emerso qualche problema che ci ha fatto riflettere sulla situazione: il comitato studentesco si è mostrato entusiasta ma l’azione non è stata continuata; invece la nostra scuola ha raggiunto altri insegnanti e dirigenti e quasi tutti hanno accettato di partecipare, alcuni anzi con molto interesse.
La proposta più gettonata è quella di organizzare visite a pagamento ed eventi culturali da condividere con la rete del progetto. Ad esempio, è stato proposto un ciclo di lezioni tenute da giornalisti sul tema “La corretta informazione nell’era di internet”.
Ma allora dov’è il problema? E’ semplice: tanti, alunni e docenti, hanno rifiutato di partecipare alla raccolta dei fondi. Il motivo è sempre lo stesso: sostengono di non voler dare il contributo che dovrebbe dare il Comune, pagano le tasse, quindi sia il Comune a fare la propria parte.
Non sono bastate le nostre risposte per fare cambiare loro idea: adottare le biblioteche è un’azione di civiltà, di civile protesta -secondo noi-, “ un’azione civica e un atto di amore per la città e per la cultura”, come dice la nostra professoressa.
Ci siamo scoraggiati ma poi siamo tornati a combattere anche perché sono arrivate tante voci di solidarietà anche dall’esterno: alcuni privati vogliono contribuire al nostro progetto a favore delle biblioteche.
Un’offerta è stata molto generosa, ma prima di accoglierla la nostra prof. ed il nostro preside (che ha sostenuto con convinzione l’iniziativa) stanno individuando un sistema trasparente per il versamento delle donazioni.
Ora, dopo avere incontrato la direttrice delle biblioteche, la quale sta riflettendo su alcune delle nostre proposte, pensiamo anche di incontrare il Sindaco, per parlare con lui di quanto sta accadendo, per capire cosa è stato fatto e cosa ci aspetta, per potere non solo sperare ma essere certi che si preoccupino di tutelare il Bene comune, il futuro della città e nostro.
Inviteremo il sindaco, parleremo con lui, lo ascolteremo, aspetteremo la risposta della direttrice sulle nostre proposte e vi racconteremo.
Rossella Spina e Nadia Villari
Allo stato attuale la raccolta è chiusa ma le proposte di attibità e le adesioni di altre scuole si moltiplicano.
Ha aderito anche il gruppo di Toponomastica femminile che offre alla biblioeca un certo numero di Atti del Primo convegno nazionale perchè il ricavato della vendita possa incrementare le entrate della biblioteca. In cambio Tononamastica femminile chiede che almeno un corridoio della biblioteca sia intitolato ad una donna della famiglia Ursino Recupero, perchè la memoria al femminle ne esca rafforzata.
La direttice, Rita Carbonaro, vuole pensarci su, ma questo fervore di iniziative -che continuano faticosamente solo perchè c’è chi tira la carretta, anche fuori dal clamore dei media– dovrebbe almeno farle percepire che non è più sola, dando inoltre a questi ragazzi la gratificazione che meritano.
Leggi il testo del progetto “Adotta la biblioteca”
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La scuola insegna …. anche a chi le volta le spalle
Menomale che esistono prof e alunni doc…
faccio parte del gruppo di lavoro. sono entusiasta e mi piacerebbe che il nostro contributo portasse alla risoluzione del problema. Michelangelo Zanghì
per una volta parliamo con i protagonisti e di un problema che è sotto gli occhi di tutti, noi possiamo cambiare le cose(o almeno ci proviamo)
Antonio
[…] con una classe o con più classi. Per sapere cosa è stato fatto finora si può leggere l’articolo pubblicato sul portale di informazione […]