Avvio della procedura per la revoca delle autorizzazioni regionali per la costruzione del sistema militare satellitare MUOS a Niscemi. L’assessora regionale siciliana al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, ha dato così inizio formale ad un provvedimento atteso e voluto dai cittadini di Niscemi e da chi, in Sicilia come nel resto del Paese, non vuole dimenticare che
- l’Italia ripudia la guerra,
- nella nostra Costituzione è espressamente indicato il diritto alla salute,
- la tutela dell’ambiente non è ‘contrattabile’.
Nel presentare il provvedimento, che non significa, però, immediato blocco dei lavori (dovranno passare trenta giorni perché diventi esecutivo), l’assessora ha ringraziato tutti coloro che in questi anni, inizialmente in pochi, hanno denunciato ciò che stava avvenendo in questa parte della Sicilia,l’Assemblea Regionale che si è unanimemente espressa per la revoca delle autorizzazioni e, in particolare, le “mamme No MUOS” e il Presidio Permanente, che con la loro costante presenza davanti ai cancelli della base hanno e stanno concretamente ostacolando (rallentando e/o bloccando l’ingresso dei camion) i lavori di costruzione.
Questi ultimi, supportati dai tanti Comitati ormai presenti in tutta la Sicilia (riuniti in un Coordinamento regionale), hanno mostrato evidente soddisfazione per la decisione, ma non hanno alcuna intenzione di ‘mollare la presa’.
Anche perché sono coscienti delle tante trappole ancora possibili. Nessuno dimentica, infatti, le recenti dichiarazioni del ministro Cancellieri secondo cui il sito del Muos è un’area di interesse strategico per la difesa nazionale.
Il Coordinamento Regionale dei Comitati No Muos sottolinea, inoltre, che devono essere smantellate anche le 46 antenne presenti nella sughereta dal 1991, le cui emissioni superano i limiti imposti dalla legge e, più in generale, si propone di proseguire la mobilitazione per fare della Sicilia un’isola di pace nel Mediterraneo.
La manifestazione nazionale del prossimo trenta marzo a Niscemi rappresenta, perciò, un appuntamento particolarmente importante, non per celebrare ‘una vittoria’, che, come si diceva prima, non è ancora definitiva, ma per ribadire che la difesa dei diritti dei cittadini e la salvaguardia dei beni comuni non vanno delegati ma richiedono un impegno in ‘prima persona’, e che questo impegno, quando raggiunge una condivisione significativa, può fare recedere la politica dalle scelte sbagliate.
Leggi il provvedimento di avvio della procedura di revoca