COMUNICATO STAMPA
La risposta (negativa) delle autorità militari di fronte alla richiesta di un utilizzo temporaneo di Sigonella, in considerazione dei lavori all’aeroporto di Fontanarossa, fa emergere clamorosamente quanto denunciamo da anni: il ruolo devastante della concentrazione militare di Sigonella.
L’arrivo dei droni, gli aerei senza pilota, di cui Sigonella si appresta a diventare la capitale mondiale, accentua i condizionamenti delle attività militari sul traffico nel nostro cielo.
Non è un caso che la città spagnola di Saragozza abbia rifiutato, con queste motivazioni, l’arrivo dei droni. Ciò che però non è possibile in Spagna, evidentemente è possibile in Sicilia, con conseguenze terribili sul tessuto sociale ed economico.
La stessa apertura dello scalo di Comiso è minacciata dall’installazione a Niscemi del dispositivo di telecomunicazioni della marina militare americana, noto come MUOS, che genera campi elettromagnetici, capaci di interferire pesantemente con la navigazione aerea.
La Sicilia sta diventando una “no fly zone” per gli aerei civili, un’aerea interdetta al traffico merci e passeggeri, mentre il suo cielo è venduto alle scorribande di macchine di morte volanti.
Le responsabilità del Ministero della Difesa e del governo sono gravissime. E’ ora che, in Sicilia e in tutto il paese, vi sia una grande mobilitazione per affermare le ragioni della pace e dello sviluppo sociale, contro il servilismo del governo italiano agli interessi strategici degli USA.
(Dichiarazione di Luca Cangemi, del Coordinamento Nazionale della Federazione della Sinistra).
Mentre la città di Saragozza ha potuto scegliere di dire no ai Droni; nella nostra città la notizia è sata data a posteriori.
Se non ricordo male per informare la cittadinanza, dei Droni a Sigonella, sono stati adoperati toni trionfalistici, come se addirittura si fosse trattato di una fortunata evenienza per Catania.
Purtroppo la Sicilia è una colonia del terzo millennio!