Una tempistica rovesciata quella seguita dalla Amministrazione comunale e dalle ditte che hanno avuto l’appalto della gestione dei rifiuti a Catania. Dalla collocazione dei cassonetti alla attività di informazione, i tempi sono stati scelti senza alcun criterio razionale, anzi proprio senza alcun criterio.
La prima tappa, dopo l’entrata in vigore dell’appalto con l’IPI-Oikos, è stata quella del collocamento dei nuovi cassonetti, bianchi gialli e verdi rispettivamente per carta, plastica e vetro; grigi per l’indifferenziata (di quelli marroni parleremo più avanti). In realtà non si tratta di contenitori sconosciuti perchè, con qualche variante, li avevamo avuti già in precedenza. Venivano infatti comprati, collocati e quasi mai svuotati, almeno fino alla fiammata dei vandali di turno.
Adesso invece, con il nuovo anno e il nuovo appalto, si fa sul serio (!). I cassonetti colorati vengono svuotati, anche se con un po’ di ritardo, i fori di ingresso vengono allargati, ma non troppo, su richiesta dell’utenza. Ma la differenziata tuttavia, con il conferimento alle relative piattaforme, non inizia subito. Ci vuole tempo “per andare a regime”, ci dicono. Di fatto è partita solo da poco.
Quella che non è mai partita è l’informazione. Cosa si può inserire nel cassonetto della plastica e cosa non si può inserire? Il cartone della pizza, sporco com’è, non è riciclabile, ma nessuno ce lo dice. Nessuno ci avverte del fatto che le bottiglie di plastica vanno inserite una alla volta e non abbandonate sul coperchio del cassonetto. La nostra sarà pigrizia o fretta, ma così non contribuiamo al riciclo, perchè ciò che rimane fuori finisce macinato nel compattatore dell’indifferenziata.
In primavera l’assessore garantisce che l’attività di informazione sta per partire, è prevista dall’appalto. Lo scrive sul giornale, lo assicura a chi glielo chiede. I mesi tuttavia trascorrono, è arrivato l’autunno e la comunicazione non è ancora iniziata. E le etichette adesive aggiunte mesi fa ai cassonetti, per dare qualche informazione aggiuntiva, sono state strappate dai ragazzini o scollate dall’acqua.
E non siamo ancora arrivati al tasto più delicato, quello dell’umido, misterioso “prodotto” che va buttato nei tristi cassonetti di color marrone, su cui è stampigliata una scritta in caratteri piccolissimi, e una sigla sibillina, FOU, Frazione Umida Organica.
Questo sì che è un fatto innovativo, che in città non era mai stato tentato. Ma non viene data nessuna spiegazione. Non se ne è parlato nemmeno quando i cassonetti sono stati collocati.
Il cittadino medio d’altra parte non si interroga, forse non guarda nemmeno la scritta, adotta i nuovi cassonetti per buttare quello che gli capita, esattamente come fa con quelli grigi. Insomma usa i cassonetti in modo “indifferenziato” e forse farebbe lo stesso con quelli colorati, se non fossero chiusi.
Nessuno lo ha preparato, nessuno gli ha spiegato che i residui organici sono i più numerosi e i più importanti tra quelli che produciamo. Se correttamente trattati negli appositi impianti di compostaggio,producono un ottimo fertilizzante, ma se non lo sono diventano anche i più pericolosi.
I cittadini dovrebbero essere informati che conferire separatamente i rifiuti organici è utile anche alla sua salute, perchè evita la formazione del famigerato percolato, il liquido di decomposizione che, attraversando sostanze nocive, ne assorbe i veleni e li trasferisce nel terreno, dove si coltiva quello che mangiamo, o nella falda, contaminando l’acqua. Se lo sapesse, metterebbe più attenzione e impegno, ma nessuno lo informa.
Perchè questa fretta di collocare i cassonetti marroni insieme agli altri senza un’adeguata preparazione? Adesso che il cittadino ha introiettato l’idea che grigio o marrone fa lo stesso, la ditta vorrebbe correre ai ripari e sigillarli per evitare che siano usati impropriamente.
La verità è che alla ditta, fino a un paio di mesi fa, la cosa non interessava perchè tanto la raccolta dell’umido non si faceva proprio. L’impianto che avrebbe dovuto accoglierlo non era pronto e l’assessore cercava di trovare un’alternativa. Adesso è finalmente partito il conferimento ad un impianto di compostaggio, ma l’informazione continua a non partire.
E non chiamate informazione la distribuzione, ancora in corso, di un kit di sacchetti (per umido, carta e plastica) con relativo pieghevole, che solo quelli già informati leggeranno… Gli incaricati della consegna ne sanno poco anche loro e hanno soprattutto fretta di completare la distribuzione che, peraltro, in molti quartieri non è nemmeno iniziata.
I sacchetti dell’organico sono d’altra parte gli unici necessari, perchè il conferimento dell’umido presuppone sacchetti biodegradabili, che non devono essere eliminati perchè subiscono un processo naturale di trasformazione.
Quelli per carta e plastica sono invece clamorosamente inutili. Hanno motivo di esistere solo se si fa la raccolta porta a porta, che per adesso è esclusa. “Bisogna iniziare la differenziata tra le mura domestiche”, dice l’assessore Torrisi. Giusto, ma non si possono usare contenitori già in possesso della famiglia, in attesa di svuotare il contenuto nei cassonetti stradali appropriati? Tanto più che l’imboccatura molto stretta impedisce di inserire carta e plastica già raccolti nel sacco ricevuto in consegna.
Si avvicina la fine dell’anno e la percentuale di raccolta differenziata è ancora bassissima. La gente ha molti dubbi e molte domande da porre, ma non ci sono opportunità per esporle e per ricevere le necessarie risposte. Si parla di affidare il lavoro di informazione alle municipalità, ma per adesso sono solo buone intenzioni.
A parlare dei rifiuti e dell’ambiente ci ha provato Sara Fagone, responsabile della CGIL di Librino, che ha organizzato Venerdì 28 ottobre un’assemblea cittadina a cui avrebbe dovuto partecipare l’assessore, che però non è andato. Per l’Amministrazione è intervenuto Marco Morabito, della Direzione Ecologia e Ambiente. La partecipazione ampia e attiva del pubblico ha dimostrato che il problema è sentito e che gli interventi di formazione non possono essere ulteriormente differiti.
In assenza di interventi ufficiali, una comoda guida alla raccolta differenziata è stata pubblicata sul sito di Una redazione sotto sfratto
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A casa mia molto tempo fa è passato un tizio che ci ha lasciato sacchetti ed opuscolo. Aveva detto che dopo 15 giorni sarebbe ritornato per portare altri sacchetti, ma non si è visto nessuno e comunque nella zona ci sono i cassonetti solo per l’organico e l’indifferenziato.
Sentite è tutta una presa in giro la differenziata non partirà mai.
C’è gente che è nella lista di attesa da mesi ma nessun cane si è fatto sentire.Siamo noi cittadini stupidi che crediamo nelle loro cretinate