Catania fotografa, nel senso del verbo fotografare. Non solo set cinematografico, non solo città inquadrata dagli obiettivi e illuminata dai lampi dei flash ma anche fotografa, nel senso, stavolta, del sostantivo che indica “chi, per professione o per diletto, fa fotografie”. In tanto fermento la città si ritrova dall’altra parte della camera. Fotografano i ragazzini di Librino addestrati da un grande fotoreporter chiamato da Presti. Espongono ad Acireale, insieme ad altri grandi siciliani di ieri e di oggi, i catanesi Carmelo Nicosia e Carmelo Bongiorno in una mostra dal titolo “La nuova scuola di fotografia siciliana” di cui hanno parlato anche le testate nazionali e che si è poi spostata a Milano.
E si è appena conclusa alle Ciminiere la terza edizione (tema “Donna e fotografia”) del Med Photo fest, manifestazione dedicata alla Fotografia d’autore, organizzata da Mediterraneum con il patrocinio di varie istituzioni e l’apporto di molti sponsor. Costo 10.000,00 euro, centesimo più centesimo meno, e chiusura del bilancio in pareggio, senza conteggiare sudori e fatiche del lavoro volontario. Motore della manifestazione nonchè direttore artistico, Vittorio Graziano, classe ’47, ingegnere edile con la passione per la fotografia. Un amore coltivato da sempre, abbandonato per qualche tempo e ripreso poi con più foga, fino al lancio, tre anni fa, del Med photo fest.
“Se avessimo pubblicità potremmo fare molto di più -dice Graziano che si propone traguardi avanzati per la quarta edizione- Per fortuna abbiamo avuto dalla Provincia gratuitamente i locali, più un piccolo contributo per il catalogo. Gli sponsor ci hanno poi permesso di avere i premi da consegnare ai presentatori dei portfolio (ai fotoamatori che hanno sottoposto le loro foto al giudizio della giuria)”. Il primo premio Portfolio Mediterraneum 2011, una reflex Nikon D7000, è stato così assegnato alla giovanissima Licia Castoro, fotoamatrice di Lentini che avrà altresì la possibilità di partecipare con una sua personale alla quarta edizione del Med photo fest.
elementi della poetica di Franco Fontana
- vai alla presentazione delle opere di Fontana fatta dallo stesso autore
“rendo visibile un invisibile”.
“L’artista … è lui che fa la realtà. La realtà di per se stessa non esiste, se lui non la dimostra” …
“.. un amico che non fa fotografia mi dice: siamo stati in Francia, in Provenza, c’erano i tuoi paesaggi … cioè sono io che gli ho fatto vedere i paesaggi in questo modo …
Tra i meriti della manifestazione c’è sicuramente quello di aver portato grossi nomi della fotografia in questo lembo di periferia dimenticata che è Catania, nomi che costituiscono, inoltre, poli d’attrazione per tante persone, tanti giovani che si accostano con entusiasmo alla fotografia. “Abbiamo avuto circa 2000 visitatori- dice Vittorio Graziano – possiamo ritenerci soddisfatti”.
E a proposito di mostri sacri quest’anno è stata la volta di Franco Fontana, artista di importanza internazionale, uno degli autori italiani più conosciuti nel mondo, innovatore nell’uso e nella concezione del colore in fotografia, una sorta di pittore con la fotocamera, ospitato nei maggiori musei, dal MoMA di New York al Puskin di Mosca. A Catania è stato presente sia fisicamente (“senza compensi ma solo con un rimborso spese”) sia con una sua personale Antologica, una raccolta di alcuni tra i lavori più rappresentativi. Dopo Scianna nel 2009 e Berengo Gardin nel 2010, a lui è andato quest’anno il premio Mediterraneum per la Fotografia, una statuetta d’argento su una base di pietra lavica, riproposizione in chiave moderna dell’uomo di Leonardo.
Oltre a Fontana per quindici giorni, dal 1 al 16 ottobre, ci sono stati altri professionisti e poi dibattiti e seminari, mostre ed esposizioni, personali e collettive, spazi dedicati all’editoria fotografica, workshop tecnici che hanno condotto i partecipanti nel mondo delle pin up o per i vicoli di Ortigia, a ritroso, negli anni 30 o tra i casqué e le altre figure del tango. Insomma un incontro proficuo tra professionisti e dilettanti. Oops! “No, non ci sono dilettanti, solo fotoamatori”, respinge il termine Cosimo Di Guardo, fotoamatore e presidente dell’Acaf, Associazione catanese amatori della fotografia che ha curato una collettiva e la lettura dei Portfolio con una trentina di iscritti.
Un solo appunto. Peccato che le indicazioni, in generale le informazioni, all’interno delle Ciminiere non fossero esplicite e chiare e soprattutto che le immagini di Fontana, relegate al secondo piano, fossero poco fruibili, stampate su carta lucida e sotto vetro, oscurate dai riflessi delle luci sovrapposti alle immagini del maestro. Peccato davvero.