Nonostante il Comune di Niscemi si sia espresso negativamente e non abbia rilasciato il nulla osta circa la valutazione di impatto ambientale, i lavori per la costruzione delle antenne militari ad altissima frequenza del MUOS (Mobile User Object System) sono iniziati (leggi Arrivano le antenne spia. Scempio USA in Sicilia, IlFattoQuotidiano, 14 agosto 2011).
Da un lato la popolazione locale, sorretta dalla Amministrazione comunale, che sta cercando in tutti i modi – vedi intervista al sindaco Di Martino su VideoMedietrraneo.it – di bloccare i lavori, da ultimo con un ulteriore ricorso al TAR ed una ennesima manifestazione cittadina. Dall’altro la forza militare statunitense che ha acquisito il parere favorevole del Governo regionale.
Ognuna delle due posizioni si fa forte di autorevoli pareri sulla presenza o meno di effetti dannosi delle onde elettromagnetiche. Non è d’altra parte rassicurante quello che ha affermato il presidente Lombardo sul fatto che l’inquinamento elettromagnetico generato dal sistema MUOS sarebbe meno grave di quello attualmente determinato dalle più di quaranta antenne dell’impianto di telecomunicazioni che l’US Navy gestisce da quasi vent’anni a Niscemi (Agoravox). Piuttosto che rassicurare, infatti, questo può solo inquietare chi vive in quel territorio.
Al rischio di danni per la salute dei cittadini si aggiunge il danno ambientale. L’impianto di comunicazione satellitare è previsto infatti all’interno della riserva naturale “Sughereta“, un Sito di Importanza Comunitaria (SIC), di notevole interesse naturalistico e scientifico.
articoli correlati su argocatania.org
La costruzione dell’impianto determinerebbe un forte impatto sulla fauna e sul paesaggio, anche senza contare l’alterazione prodotta dal movimento terra e dalle colate di cemento.
La presenza di queste minacce incombenti rende quasi secondario l’aspetto militare dell’operazione, essendo il MUOS di Niscemi una delle “quattro infrastrutture militari che assicureranno il funzionamento dell’ultima generazione della rete satellitare che collegherà tra loro i Centri di comando e controllo delle forze armate Usa” (leggi il dossier NoMuosNiscemi, curato da Antonio Mazzeo).
Molto alti quindi gli interessi in gioco e le pressioni che sono state e saranno esercitate. Ma l’ultima parola non è ancora detta. Se è vero che un decreto del 2007 attribuisce al Comune di Niscemi la competenza per il rilascio della Valutazione Impatto Ambientale, possono gli americani iniziare ad agire con una semplice comunicazione di avvio dei lavori?