Tre nomi per la Procura di Catania

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Forse ci vorrebbe un feld maresciallo austroungarico o addirittura un marziano, insomma, qualcuno del tutto estraneo all’ambiente etneo. Questo auspicano le associazioni, a cominciare da Libera, per il posto, ancora vacante, di procuratore della Repubblica di Catania. Lo hanno chiesto al Csm la cui quinta commissione ha proposto tre nomi. Due sono dentro il sistema catanese, il terzo candidato viene invece da fuori.
Il primo. Giovanni Tinebra, candidato di Magistratura indipendente, nominato nel 2006 procuratore generale a Catania e già procuratore della Repubblica a Caltanissetta. Le condizioni di salute di Tinebra non sarebbero, però, buone tanto da non consentirgli di presentarsi come testimone al processo Mori. Se non può andare a testimoniare, impegno rapido e non troppo oneroso, potrà mai reggere le sorti di una Procura difficile e complessa come quella catanese? Se l’è chiesto e l’ha chiesto con un’interrogazione parlamentare, la deputata radicale Rita Bernardini.
Il secondo nome tutto catanese è quello di Giuseppe Gennaro, sostituto procuratore a Catania, candidato di Unicost. E’ oggetto di un’altra interrogazione firmata dal leader de L’Italia dei valori Antonio Di Pietro. Vi si denunciano “i rapporti personali tra Gennaro e il boss mafioso Carmelo Rizzo” e l’acquisto di una casa da una società riconducibile allo stesso Rizzo. Una storia, questa dell’acquisto dell’immobile, raccontata su Micromega dai giornalisti Giuseppe Giustolisi e Marco Travaglio che sono stati querelati da Gennaro ma assolti dall’accusa di diffamazione dal Tribunale di Roma con una sentenza non appellata dalla Procura. Sentenza che riconosce ai due giornalisti di aver esercitato solo il sacrosanto diritto di cronaca e di critica. Su Gennaro molto si legge anche nel blog di Giambattista Scidà, già presidente del Tribunale dei minorenni. Scidà parla del processo per i parcheggi e contesta al pm Gennaro una serie di inadempienze e ritardi.
Il terzo nome non fa parte dell’universo catanese.

E’ Giovanni Salvi, sostenuto da Magistratura democratica. E’ autore di tante inchieste su terrorismo e mafia. Con il Sud non ha molto a che vedere se non per il fatto di essere nato a Lecce. E se non altro non è stato mai oggetto di interrogazioni parlamentari.
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