Incoraggiato dal grande successo ottenuto a Londra, l’instancabile Raffaele Stancanelli ha presentato con spettacolari piroette verbali il Piano del traffico urbano (PUT) : “Il piano ha l’obiettivo di far raggiungere alla città livelli europei di mobilità sostenibile, per questo ha delineato il quadro della situazione attuale, individuato i programmi di mobilità già previsti e analizzato le criticità del sistema fornendo soluzioni progettuali”.
E via con: maggiore spazio e rispetto per i pedoni, servizi pubblici di trasporto diffusi sul territorio ed efficienti, la possibilità di poter usare la bicicletta per i propri spostamenti urbani. Non sembra, ma si sta parlando di Catania.
Uno scoppiettio di misteriose sigle e non sempre leggibili acronimi (BRT, TPL, PGTU, ZTL, PUM, PRG, PISU, PIST, taxi sharing, car sharing, bike sharing, ITS, APQ, TETRA, CUM, AVM, AVL) che avrebbero fatto la loro bella figura nelle manesche serate futuriste di Marinetti o la gioia di Carmelo Bene per i meravigliosi effetti sonori che avrebbero prodotto nei suoi famosi monologhi.
Abbiamo provato poi a mettere insieme e di seguito quelle che a noi sembrano le principali azioni previste:
istituzione della ‘zona rossa’, taxi sharing, BRT (BUS RAPID TRANSIT), velobus, corsie protette a priorità semaforica, unificazione tariffaria dei mezzi pubblici, nuove linee radiali con quartieri semiperifici e periferici su corsia protetta, attestamento dei capilinea dei bus extraurbani e dei bus turistici su parcheggi periferici (Fontanarossa, Sanzio, Due Obelischi, Nesima), nuovo piano tariffario di sosta con attribuzione quota parte degli stalli a residenti con tariffa sensibilmente agevolata, piano di zonizzazione acustica, monitoraggio e controllo dell’inquinamento atmosferico, monitoraggio e controllo dell’incidentalità stradale, parcheggi di scambio bus-autovetture, servizi a supporto dei parcheggi, car sharing, attivazione di 5 parcheggi di scambio modale per un totale di 6680 posti auto e 134 posti bus, ulteriori parcheggi, per un totale di 4375 posti auto e 110 posti bus, parcheggi di destinazione situati ai margini dell'”area rossa” (Lupo, Europa, Cavour, Lanza, Africa, Asiago, Verga, Umberto per un totale di 6.153 posti auto), mobilità TPL/ciclistica/pedonale, realizzazione rete ciclabile, 25 stazioni di bike sharing tra urbane e scolastiche, varchi elettronici per il rilevamento delle le violazioni delle ZTL e sanzione automatica, rete semaforica automatizzata e tele controllata per il telecontrollo in tempo reale dei mezzi pubblici, sistemi AVL e AVM, infomobilità, sistemi informatizzati per prenotazione e pagamento della sosta, rete TETRA di comunicazione per le forze di polizia urbana, semafori preferenziali, telecamere di sicurezza, dissuasori tele controllati, Centrale Unica della Mobilità.
Avete provato a leggere l’elenco tutto d’un fiato? Da restarci secchi!
Gli unici dettagli che mancano sono l’indicazione, anche solo di massima, dei costi, un accenno alla risorse disponibili, o comunque alla loro reperibilità, e i tempi di attuazione.
Può essere che si tratti di trascurabili minuzie, ma sono di quei particolari che trasformano un racconto di fantascienza in un romanzo realistico.
Certo, immaginare che un Comune che, per mancanza di fondi, non è in grado di organizzare uno straccio di iniziativa estiva per i bambini possa realizzare questo bendidio di PUT, è un’impresa no limits; così come credere che la disastrata e indebitatissima AMT possa comprare ben 75 velobus, rende quasi intuitivo il mistero della Santissima Trinità.
Ai posteri l’ardua sentenza? Booooooh!
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