Grandi titoli, anche se solo per un giorno. Il progetto definitivo del Ponte è stato consegnato alla Società Stretto di Messina. Con l’approvazione del progetto definitivo si potrà procedere alla Dichiarazione di pubblica utilità dell’opera e quindi la SM potrà effettuare gli espropri.
Non si conoscono i dettagli del progetto definitivo, ma pare confermi impostazioni tecniche e previsioni di spesa di quello preliminare. Diciamo che questo non ci rassicura per niente, perchè i problemi rimasti irrisolti erano ancora molti e notevoli. Abbiamo già detto dei dubbi espressi dall’ing Michetti e dal prof Calzona. Adesso proviamo a trattare altre argomentazioni.
Cominciamo facendo un po’ di storia. La società Stretto di Messina Spa (SM) viene costituita nel 1981 con lo scopo di effettuare studi e ricerche sulle tre tipologie di attraversamento: quella sub-alvea, alvea e aerea, al fine di dimostrare la “fattibilità” dell’opera e di approntare un progetto di massima.
Il primo “Rapporto di sintesi degli studi di fattibilità” viene presentato nel dicembre 1985 (ma continua ad essere integrato fino all’aprile 1987) per essere inviato formalmente all’approvazione degli enti competenti: ANAS, FS e Consiglio Superiore dei LLPP, secondo quanto stabilito dalla Convenzione stipulata tra ANAS, FS e la stessa Società.
Differenti le valutazioni sullo studio prodotto. Le commissioni ANAS e FS concordano sostanzialmente sulla soluzione aerea quale unica percorribile, ma evidenziano la necessità di effettuare approfondimenti e integrazioni degli studi effettuati. Il Consiglio Superiore dei LLPP, invece, giudica gli studi «sufficientemente avanzati e tali che, con le osservazioni e i suggerimenti avanzati dalla Commissione, possono consentire alla SM» l’elaborazione di un progetto di massima.
Sulla scorta di tali pareri la SM redige nei 5 anni successivi il progetto di massima che nel 1992 viene inviato agli enti interessati per l’esame di competenza.
Riportiamo il giudizio espresso su di esso dal prof. Franco Di Majo, già docente di Costruzioni Ferroviarie al Politecnico di Torino ed esperto di fama internazionale, che ha fatto parte della Delegazione di Alta Sorveglianza delle Ferrovie dello Stato. Nell’articolo “Il ponte sullo Stretto di Messina: i pericoli di una scelta affrettata”, leggiamo «Il Progetto di Massima, così come è stato depositato, è praticamente inservibile. Decine di migliaia di pagine di tabulati, grafici, calcoli, dei quali peraltro vengono date spiegazioni molto sommarie, creano soltanto disorientamento e non permettono di valutare correttamente la validità delle soluzioni proposte, mentre d’altra parte saranno abbastanza presto dimenticate le osservazioni e le critiche che gli studiosi più attenti hanno espresso nel corso di questi ultimi anni».
Il progetto viene trasmesso al Consiglio Superiore dei LLPP con nota n. 169 del 30 aprile 1997 per il relativo parere.
Tutte le commissioni evidenziano il fatto che esistono ancora molte incertezze in merito alle soluzioni tecniche innovative, proposte senza adeguati studi di supporto.
Segnalano, pertanto, tutta una serie di problematiche ancora non risolte e propedeutiche all’avvio del progetto esecutivo e sottolineano problemi di varia natura sia tecnologici che di costruibilità, nonché di manutenzione successiva sull’opera realizzata.
Entreremo presto nel merito dei singoli pareri espressi da questo ente. Vediamo intanto le valutazioni fatte da ANAS e FS.
La Commissione ANAS reputa che “il progetto di Massima, presentato nel dicembre 1992 come progetto definitivo e sucessivamente declassato a progetto di massima, pur nel contesto degli indubbi e validi apporti progettuali forniti, non possa ancora essere indicato quale progetto definitivamente idoneo a essere sviluppato in un progetto esecutivo secondo il quale procedere alla costruzione “.
La Delegazione di Alta Sorveglianza delle FS esprime nel parere conclusivo una serie di osservazioni di cui si riportano di seguito solamente i punti più significativi:
1. il progetto per tradursi in un progetto esecutivo deve soddisfare l’interezza e la completezza della sua concezione. Non si può correre il rischio che nodi cruciali vengano sciolti solo o ancora in sede di progetto esecutivo; ed è inaccettabile che ostacoli di qualsiasi tipo possano arrestare, o soltanto ritardare, anche una parte dell’opera, una volta avviata la sua integrale esecuzione;
2. allo stato attuale, il PM in esame non dimostra di avere i peculiari requisiti (…) per cui è proponibile un programma di necessarie attività progettuali integrative (…);
7. altre problematiche richiedono ulteriori approfondimenti, per le serie esigenze della via ferrata su un ponte integralmente saldato, che deve avere una vita straordinariamente lunga, con caratteristiche di costruibilità ed esigenze di manutenzione non assicurate da una pratica consolidata.
11. la stima degli investimenti non presenta sostanziali incertezze per quel che riguarda il computo delle quantità, mentre l’analisi dei prezzi è fortemente condizionata dall’eccezionalità, dimensionale e tipologica, dell’opera di attraversamento. La misura di ciò è molto difficile, se non impossibile, valutare a questo stadio della progettazione.
Dedicheremo un apposito approfondimento al parere espresso dal Consiglio Superiore dei LL PP e vedremo che può capitare, ed è capitato, che la valutazione finale sulla opportunità di passare al progetto definitivo non sia congruente con le puntuale osservazioni critiche rivolte al progetto di massima. La “coerenza” del comportamento ci stupirà, ma soprattutto potrebbe preoccuparci… A presto, dunque.
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