Il 9 dicembre, proclamato Giornata Internazionale contro la Corruzione, è il giorno giusto per esprimere, con una firma, la condanna di un fenomeno il cui impatto è pari al 10 per cento del Prodotto interno lordo mondiale (rapporto Trasparency International). Ma non solo. La richiesta più significativa è quella che i beni sottratti ai corrotti vengano confiscati e riutilizzati dalla società, come accade per i beni dei mafiosi.
Libera e Avviso Pubblico hanno lanciato una grande campagna di raccolta firme “per chiedere al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di intervenire, nelle forme e nei modi che riterrà più opportuni, affinché il governo e il Parlamento ratifichino quanto prima e diano concreta attuazione ai trattati, alle convenzioni internazionali e alle direttive comunitarie in materia di lotta alla corruzione nonché alle norme, introdotte con la legge Finanziaria del 2007, per la confisca e l’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti.”
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