Bello il restauro della tonnara, con scorci molto suggestivi. Piacevole ritrovarsi a passeggiare in un contesto senza spazzatura. Interessante ascoltare il volontario dell’Ente Fauna con le sue spiegazioni… Insomma una gita gradevole che ci ricorda tutte le cose belle che abbiamo e che potremmo valorizzare in Sicilia.
E poi l’ingresso è libero. Non si paga, si viene solo registrati sulla base del luogo di provenienza. Tuttavia, se si vuole entrare dall’ingresso principale, c’è una “tassa” da pagare, i tre euro del parcheggio. Un parcheggio privato, della società SGS (Siciliana generazione Semi), che già dal nome rivela la sua vocazione prevalentemente agricola.
La società è proprietaria del terreno in cui è nato il parcheggio ed ha evidentemente ritenuto che la gestione di questo spazio di sosta fosse più redditizia rispetto alla coltivazione delle patate o di altri prodotti coltivati nei campi vicini.
Per gestire questa attività, la società ha dovuto fare un cambio di … destinazione d’uso…. in modo da ottenere l’autorizzazione della Regione e stipulare una convenzione con il Comune di Noto. Pare che paghi al Comune duemila euro l’anno. Nulla da eccepire se tutto è stato fatto nel pieno rispetto delle regole.
C’è da aggiungere però che nelle vicinanze non ci sono altre opportunità di parcheggio, quindi la SGS viene ad operare in sostanziale regime di monopolio.
Alcune domande sorgono spontanee.
Innanzi tutto, una di carattere generale: come mai la gestione privata di un servizio riesce a divenire remunerativa, mentre quella pubblica è sempre in perdita? E fin qui la risposta è piuttosto scontata: il pubblico viene considerato un bene da cui ottenere profitti privati, non un bene da gestire con efficienza a vantaggio della collettività, cioè in modo che tutti possano usufruirne.
Ma c’è un’altra domanda: è giusto che un privato si avvantaggi di una struttura pubblica (nel caso, l’oasi di Vendicari) traendone un profitto senza che agli enti pubblici vadano degli adeguati vantaggi economici? Detto in soldoni: é giusto che la SGS paghi al comune di Noto solo duemila euro all’anno, visto che senza l’esistenza dell’oasi l’attività di parcheggio non avrebbe modo di esistere? Si potrebbe rispondere che al Comune di Noto sono così risparmiate le spese di gestione del parcheggio (personale, pulizia, …) e che l’utile è quindi al netto.
Ma se la SGS riesce a ricavare un profitto, anche il Comune lo potrebbe. Sempre che l’attività fosse gestita in modo professionale ed efficiente, senza pensare subito a collocare gli amici e a trovare i modi di ottenere vantaggi personali di vario genere. Tanto sono soldi pubblici…
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