Ragioniamo sulla base dei numeri. In Italia ci sono 58 milioni di abitanti. Nel 2009, secondo i dati ministeriali, sono state intercettate 119.000 utenze telefoniche. Un’utenza ogni 500.000 abitanti. Ma queste cifre non vogliono ancora dire ancora che sia intercettata una persona ogni mezzo milione (e sarebbe già un dato rassicurante…)
In realtà 119.000 utenze non vuol dire 119.000 persone. Ogni soggetto intercettato utilizza infatti più utenze. Basti pensare al fatto che quasi tutti noi abbiamo un telefono fisso e almeno un cellulare. A volte anche due o tre. Per individuare il numero di persone intercettate bisogna dividere (almeno) per tre il numero delle utenze. Per il 2009 il numero sarà 39.667. Possiamo anche arrotondare a 40.000…. Il dato certo è dunque che ad essere intercettato è lo 0,07 % dei cittadini italiani. Ma non eravamo tutti intercettati?
Una riflessione va fatta anche sui costi delle intercettazioni. Ce la suggerisce la Giunta distrettuale di Catania dell’ANM (Associazione Nazionale Magistrati). Partendo dai dati di pubblico di dominio, si può constatare che le intercettazioni sono effettivamente costose. Nel 2009 sono costate circa 273 milioni di euro. La domanda è: si tratta di spese inevitabili? Per evitarle si possono solo abolire, o ridurre fortemente, le intercettazioni?
Andiamo nel concreto. Il costo maggiore delle intercettazioni è rappresentato dal noleggio degli apparati (computer, server, altro materiale informatico). Ma perchè ricorrere al noleggio? Non si potrebbero acquistare gli strumenti per poterli poi riutilizzare ogni qual volta servano? Si potrebbe. E il costo dell’acquisto pare che risulterebbe solo leggermente superiore al costo annuale del noleggio. Potremmo dire di trovarci davanti all’ennesimo esempio di cattiva amministrazione. Di chi? Dei magistrati? No, del ministero. Lo stesso ministero che lamenta i costi eccessivi…
Un altro fattore di costo è dato dal noleggio delle linee telefoniche. Si tratta delle linee delle stesse compagnie telefoniche che ricevono dallo Stato la concessione per operare. Basterebbe quindi che lo Stato, nel momento in cui concede ai gestori una licenza ponesse come condizione che debbano fornire gratuitamente il servizio relativo allo svolgimento di indagini.
Non sarebbe una stranezza, visto che già avviene in Francia e in Germania.
Se non proprio a costo zero ( il materiale informatico, oltre al costo iniziale, ha comunque una rapida obsolescenza), le intercettazioni potrebbero essere svolte con un costo decisamente molto più contenuto.
Sorvolando su altri aspetti critici della legge, di cui abbiamo già parlato in altre occasioni, ci sembra interessante citare alcuni esempi riportati dall’allegato documento preparato dalla locale giunta esecutiva dell’ANM. Essi, infatti, spiegano nel concreto quali possano essere le conseguenze della nuova legge, dal momento in cui essa entrasse in vigore così come è stata recentemente approvata in Senato.
Si tratta di casi reali, verificatisi proprio nel distretto di Catania.
1. morte per overdose di un ragazzo, il cui cadavere è stato ritrovato in mare. Il magistrato ottiene che vengano intercettati i soggetti incontrati dal ragazzo nei giorni antecedenti alla morte. Si arriverà alla individuazione del colpevole e all’arresto di altri spacciatori solo dopo 22 giorni di intercettazioni su una delle vetture da essi adoperate.
Con la nuova legge sarebbe subentrata l’archiviazione per l’impossibilità di effettuare l’intercettazione nella vettura, che non potrebbe essere considerata luogo di attività criminosa, perché la morte del ragazzo è già avvenuta, e comunque il massimo dei giorni previsto per le intercettazioni ambientali brevi sarebbe stato insufficiente.
2. percosse e violenza sessuale su una prostituta, individuate attraverso una intercettazione operata dentro una automobile usata per trasferimento e vendita di droga. L’autore della violenza, arrestato, confessa e viene processato. Con la nuova legge l’intercettazione non potrebbe essere utilizzata per arrestare l’autore della violenza perchè è stata disposta all’interno di un procedimento di natura diversa (spaccio di droga)
3. un pirata della strada investe un ragazzo (che rimane paralizzato in seguito all’incidente) e viene individuato attraverso l’acquisizione dei tabulati dei cellulari utilizzati in quelle ore all’interno della cella telefonica relativa a quel luogo. Con la nuova legge, per questo tipo di reato non sarebbe possibile acquisire i tabulati, sottoposti allo stesso regime delle intercettazioni. Il responsabile non sarebbe individuato e la vittima non avrebbe nessun risarcimento.
Per una conoscenza più dettagliata, leggi il documento dell’Associazione Nazionale Magistrati
Saremo più sicuri e più garantiti se sarà limitato il ricorso alle intercettazioni?
Sull’argomento leggi su Argo: Appesi a un filo, Piange il telefono
Legge antiintercettazioni, una firma per dire “no”
De profundis per le intercettazioni
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