Depuratore consortile di Acirelae: una risorsa o un danno per la città?
Perché NO al depuratore di Santa Maria Delle Grazie con condotta di scarico a Capomulini, zona Perla Jonica
1)perché il progetto risalente ad oltre 25 anni fa non tiene conto delle nuove condizioni di sviluppo del territorio interessato dal punto di vista residenziale e turistico;
2)perché è un progetto non ampliabile in caso di aumento dell’utenza e/o di nuove normative;
3)perché il depuratore dovrebbe ricevere anche le acque meteoriche e considerato la modificazione del clima con frequenti piogge alluvionali, il rischio di versamenti di reflui non depurati è forte con danni ambientali sulla terra con enormi infiltrazioni e rischio d’inquinamento per le falde e sulla costa; questo rischio non è stato escluso dai tecnici;
4)perché non è possibile riutilizzare i reflui in agricoltura come si dovrebbe;
5)perché sono altissime le probabilità di rottura delle condotte che attraversano le faglie attive con rischio inquinamento delle falde acquifere che alimentano l’acquedotto acese;
6)perché si perderebbe la possibilità di utilizzare l’acqua di un pozzo, ricadente nell’area del depuratore, con caratteristiche di potabilità che in caso di fabbisogno (a seguito d’incremento della popolazione) non potrà essere immessa all’interno dell’acquedotto comunale con danni alla comunità anche in termini di alti costi per l’esproprio;
7)perché sarebbe impossibile l’ampliamento della riserva marina a tutta la riserva “La Timpa” con una mancata valorizzazione turistica dei luoghi tra i più belli di Acireale;
8)perché l’impianto ricade in una zona fortemente antropizzata a cavallo di una strada, Via Volano, oggi ad alta frequentazione;
9)perché vi è il rischio d’inquinamento del litorale con danni mortali per attività turistiche e ristorative; il pennello a mare scaricherà a 500 mt dalla costa, zona Urni Capo Mulini, a profondità di 50 mt, con correnti marine prevalenti che riporteranno le acque reflue depurate verso la costa zona capo mulini;
10)perché le somme attualmente previste a finanziamento non saranno sufficienti giacché come emerso anche nel corso dell’ultimo consiglio comunale, non sono stati quantificati i costi d’esproprio dei diversi edifici industriali e delle abitazioni civili, con gravi rischi d’indebitamento del bilancio del comune di Acireale che si rivarrà sulle tasche dei contribuenti acesi;
11)perché non sono esclusi i rischi in caso di non corretto funzionamento del depuratore d’inquinamento dell’aria con odori nauseanti che interesserebbero tutta la città (vedi le problematiche di analoghi depuratori siti ad Ostia, Cefalù, Milazzo, Giardini ecc., citati inopportunamente ad esempio );
12)perché i costi di gestione dell’impianto sarebbero altissimi, e gli stessi ricadrebbero sui cittadini come nuova tassazione;
Perché SI al convogliamento dei reflui presso il depuratore di Pantano d’Arci
1)perché è tecnicamente possibile ed è realizzabile con costi più bassi;
2)per preservare la vocazione turistica di Acireale, il nostro mare e tutti i locali siti nelle frazioni a mare; evitare ulteriori perdite di posti di lavoro.
SIAMO TUTTI CHIAMATI AD ESSERE PRESENTI AL CONSIGLIO COMUNALE GIORNO 8 E 11 GIUGNO ORE 20:30
Acireale, 27 Maggio 2010
Il comitato promotore
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