Appuntamento lunedì mattina alle 6.30, in via Ciancio, la strada di San Berillo appena transennata per iniziarvi i lavori di pavimentazione previsti dal Piano Ubano Integrato.
Lavori, peraltro non necessari, essendo la pavimentazione, rifatta una decina di anni fa, ancora in buono stato. Ma che, insieme quelli già iniziati in altre strade adiacenti, stanno sconvolgendo il quartiere.
Le opere sono state avviate ad ottobre, con lo scasso di via delle Finanze, dove il cantiere è ancora aperto e la strada intransitabile. Nel frattempo sono stati aperti altri cantieri in altre strade, senza prima chiudere i lavori già iniziati, rendendo intransitabili anche via Zara, via Moschetti…. La stessa sorte dovrebbe toccare a via Ciancio, già bloccata dalle transenne.
Uno stravolgimento di tutto il quartiere che rende la vita impossibile a chi ci abita o ci lavora.
Nessuna comunicazione da parte dell’Amministrazione sui tempi e sulle modalità dei lavori, affidati a ditte diverse che operano in modo indipendente l’una dall’altra, senza alcun coordinamento.
Ecco perché i residenti e le associazioni che operano a San Berillo si sono dati appuntamento alle 6.30 del mattino, nella speranza di intercettare l’inizo dei lavori in via Ciancio e costringere il Comune a dare risposta alle precedenti sollecitazioni spiegando il motivo per cui i primi cantieri sono ancora aperti e fornendo un calendario dei nuovi interventi.
C’era Trame di quartiere, l’associazione con sede a palazzo dei Gaetani, assediata ormai da sei mesi dallo scasso della pavimentazione in via delle Finanze, il primo a partire e che avrebbe dovuto chiudersi in breve tempo.
C’era l’Osservatorio urbano, la rete che comprende la parrocchia, il Centro Astalli, la Casa della Mercede e altre associazioni, oltre a diversi residenti. Da quando i lavori hanno sconvolto le strade del quartiere, è stato impossibile proseguire nelle attività di incontro, giochi, musica che avevano coinvolto molti giovani, anche stranieri, arrivando persino alla formazione di una squadra di calcio iscritta la campionato Uisp.
Divenute impossibili le attività che si svolgevano in strada, l’Osservatorio non ha però rinunciato ad una presenza, come dimostra il pranzo di quartiere organizzato qualche giorno fa in piazza Falcone. Ma il tessuto di relazioni faticosamente costruito durante lo scorso anno è andato in buona parte disperso, abbandonando molti giovani stranieri alla morsa dell’illegalità.
Molto grave il silenzio dell’Amministrazione che continua a tacedere sui tempi di chiusura dei cantieri già aperti e sulle modalità di apertura dei nuovi stralci dei lavori.
Non essendosi presentato in via Ciancio nessuno della ditta che ha avuto l’appalto, residenti e associazion hanno concordato la stesura di un testo, inviato via pec al Comune e alle ditte, con una richiesta di incontro urgente “per avere un quadro chiaro e condiviso sul coordinamento generale, sulle modalità operative e sulle tempistiche relative ai cantieri attualmente in corso nel quartiere di San Berillo, prima dell’inizio dei lavori su via Ciancio”.
Una richiesta ufficiale che sembra avere già smosso le acque. In risposta gli Uffici hanno fissato un appuntamento con le associazioni, con annesso sopralluogo, per lunedì prossimo. Assicurando che i lavori su via Ciancio sarebbero stati momentanemante sospesi.
I cittadini che si fanno parte attiva, tanto più se uniti e decisi nel portare avanti i propri obiettivi, tracciano un metodo che può cambiare il rapporto con l’Amministrazione, che deve dare risposta alle richieste di chi non si limita a subire passivamente.
I risultati concreti, però, tardano ancora ad arrivare. Mercoledì mattina, nonostante le rassicurazioni verbali, lo scasso della pavimentazione in via Ciancio è iniziato. L’intervento di residenti e associazioni, il coinvogimento della direzione Lavori Pubblici, hanno avuto come esito una nuova sospensione dei lavori, almeno fino all’appuntamento del prossimo lunedì.
Una contrattazione difficile, sempre sul filo del rasoio, con l’intento di non chiudere il dialogo ed evitare l’ulteriore peggioramento della situazione del quartiere, già esplosiva.
Grazie per questo articolo. Oggi abbiamo avuto ancora un dialogo garbato e civile, da una parte e dall’altra si è confermato la volontà di una comunicazione trasparente e di una prassi che tenga conto delle legittime esigenze delle persone. Speriamo che il prossimo lunedì si giunga a ulteriori chiarimenti e intese.
A me pare che la situazione di S. Berillo si sia ispirata a quella di Gaza nel senso che si voglia costringere i Residenti ad abbandonare il quartiere per poi realizzare qualcosa di carattere più consumistico.
Durante una visita a S. Berillo, alcuni mesi fa, guidati da un sociologo, sono rimasta senza parole, sentendo che il primo lavoro programmato era la pavimentazione delle strade con mattoni colorati, senza un progetto complessivo. Le strade erano pavimentate in pietra con mattoni rettangolari a spina di pesce ancora perfette! Le case invece murate e cadenti anche se architettonicamente valide. Esempio di come si spendono inutilmente i soldi pubblici.