Nuovo Piano Regolatore del Porto di Catania, cemento & cemento

Quali vantaggi avrebbe Catania dall’ampliamento previsto dal nuovo Piano Regolatore Portuale? In che modo esso migliorerebbe la città e la vita dei suoi abitanti?

A leggere bene le carte, la risposta è chiara: la città non avrebbe nessun beneficio. Anzi, se si attuasse questo progetto, la vivibilità cittadina peggiorerebbe e noi catanesi avremmo solo più inquinamento e un traffico impazzito (più di quanto non sia già) nell’area del Faro. In particolare nel periodo estivo, quando la spiaggia e i lidi diventano meta da raggiungere per migliaia di famiglie, di giovani, di turisti.

E stiamo parlando solo degli effetti più vistosi di questo progetto che presenta ben altri pericoli, ad esempio per l’ambiente. Rischiamo, infatti, di perdere due aree naturalistiche di grande pregio, due veri gioielli che il progetto distrugge, come spiega il documento di Osservazioni di Lipu, WWF e Comitato per il Parco Monte Po-Acquicella, che abbiamo già pubblicato.

Verrebbero alterate e danneggiate sia la scogliera del Caito (le lave più antiche di Catania, con strapiombi e grotte suggestive oltre ad habitat a coralligeno nel mare antistante), sia la foce dell’Acquicella, unico fiume perenne rimastoci, con il suo ecosistema che ospita specie di uccelli tutelate dalle direttive europee ed è sottoposto dalla Soprintendenza al vincolo massimo. Una perdita inestimabile di cui non potremo che pentirci quando sarà troppo tardi.

Ma ci sono anche altri aspetti che oggi evidenziamo pubblicando l’analisi dell’associazione Volerelaluna, che – con l’aiuto di esperti – ha formulato le sue Osservazioni, inviate al Ministero e illustrate due giorni fa in una partecipata conferenza stampa.

Partiamo dalla valutazione costi-benefici.

Per la scogliera d’Armisi, ad esempio, cosa guadagna la città dalla sua distruzione per fare spazio a 12 mega yacht che, ammesso che avrebbero interesse ad ormeggiarsi a Catania, non si rifornirebbero in città e farebbero al massimo un paio di cene in ristoranti di lusso? Inquieta inoltre che, per nascondere la cementificazione di questa scogliera, siano state inserite nel Piano delle “fotosimulazioni” che nascondono realtà di fatto, come il salto di almeno dieci metri tra il livello della strada e quello a cui dovrebbe essere realizzato il porto turistico, all’altezza del Passiatore. Non sta a noi valutare se si tratti di un falso in atto pubblico, ma non siamo lontani.

La città subirebbe comunque uno sfregio e non guadagnerebbe nulla. Sarebbero spesi soldi pubblici per cementificare un’area che potrebbe restare sottoutilizzata e finire nelle mani di qualche società privata che già aspira a quello spazio. E’ emerso di recente che su quell’area c’è già un vecchio progetto di porto turistico su cui l’impresa Todd’s rivendica di avere avuto pareri e autorizzazioni, ragion per cui minaccia azioni legali. Una questione non da poco su cui si dovrebbe svolgere, tra 15 giorni, una conferenza dei servizi.

Quanto alla foce dell’Acquicella, a sud del Porto, quali benefici avrebbe la città a distruggere un ecosistema unico per costruire una terza darsena? Tanto più che sono ancora tanti gli spazi portuali inutilizzati e appaiono immotivate le previsioni di crescita del traffico commerciale, che risulta invece in costante decresita da vari anni. E non approfondiamo in questa sede l’ulteriore problema degli smottamenti già verificatisi quando la foce dell’ Acquicella fu spostata dieci anni fa per costruite la seconda darsena. Contrastare l’acqua nel suo corso è sempre pericoloso e riserva sorprese…

In effetti la soluzione c’è già, semplice, economica e immediatamente praticabile: spostiamo il traffico commerciale nel nuovo porto commerciale di Augusta, molto più grande, ben collegato ad autostrada e ferrovia, e già servito da un immenso autoporto inutilizzato (ancora soldi pubblici buttati al vento).

Ad Augusta, infatti, la superficie utilizzabile per la funzione commerciale e logistica ha un’estensione di quasi sette volte superiore a quella corrispondente del porto di Catania, a fronte di un traffico merci irrilevante. Con esclusione, naturalmente, del traffico petrolifero che però, non coinvolge i moli del porto ma solo i pontili delle raffinerie. Lo spostamento su Augusta rappresenterebbe un grosso vantaggio anche per le aziende di trasporto, i cui mezzi raggiungerebbero facilmente le navi percorrendo un breve tratto di autostrada, troverebbero ampie zone di parcheggio, e non dovrebbero infilarsi nella trafficatissima area del porto di Catania.

Quest’ultimo resterebbe come porto turistico e crocieristico, con spazi comodi, senza ampliamenti rischiosi e inutili. Ci risparmieremmo anche il previsto sottopasso alla rotonda del Faro, che dovrebbe arrivare fino a cinque metri sotto il livello stadale. Un intervento molto costoso oltre che rischioso per la presenza di una falda sotterranea che potrebbe comprometterne sia la realizzazione sia l’uso successivo.

Considerato che Augusta fa parte dello stesso sistema portuale, perché questa soluzione non viene considerata?

C’entra qualcosa l’enorme edificazione prevista dal progetto di ampliamento dentro l’area del Porto? Si tratta di una cubatura otto volte quella già esistente, qualcosa di equivalente ad una cittadina di 37 mila abitanti, come Giarre o Caltagirone. Numeri altissimi di cui nessuno parla e che l’associazione ha ricavato dalle tabelle contenute nelle Norme Tecniche di Attuazione. Un’edificazione di cui non è giustificata la necessità e che avrebbe conseguenze negative “in termini di consumi energetici, inquinamento, produzione di reflui e di RSU, emissioni di gas climalteranti, ecc”.

Ecco perché, oltre a definirlo “un’ode al cemento”, Volerelaluna considera questo progetto di ampliamento del Porto anacronistico e fuori mercato. Se a Catania ci sono già molti vani di troppo, a che pro costruire ancora tanto, senza nemmeno fissare le destinazioni d’uso di questi edifici? E perché fare una scelta contraria a tutte le dichiarazioni contenute nei documenti ufficiali che ribascono il no al consumo di suolo?

In conclusione, secondo Volerelaluna, l’ampliamento del Porto, così come proposto, non solo non porterebbe benefici alla città, ma creerebbe danni e problemi.

Gravissimo poi che decisioni così importanti vengano prese senza che la città, e il Consiglio comunale che la rappresenta, venga coinvolta.

Neanche il Comune è stato ufficialmente consultato, sebbena la normativa preveda che nella stesura del “Rapporto preliminare della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che, per legge, deve accompagnare i piani regolatori portuali” debbano essere consultati i Soggetti Competenti in Materia Ambientale.

Sulla questione dell’Armisi, Volerelaluna chiede “ai consiglieri comunali di promuovere l’autoconvocazione del Consiglio per impegnare l’amministrazione a richiedere essa la concessione di quel litorale”.

Ma è opportuno che tutta la città faccia sentire la propria voce e che tutte le forze sociali interessate ad uno sviluppo cittadino che non sia determinato solo da interessi speculativi si mobilitino e chiedano a gran voce che il futuro del porto, che coinvolge quello della città tutta e il suo rapporto con il mare, venga dicusso pubblicamente e in piena trasparenza.

Leggi le Osservazioni sulla Valutazione Ambientale Strategica relativa al nuovo Piano Regolatore Portuale del Porto di Catania, inviate al Ministero dell’Ambiente dall’associazione Volerelaluna

Leggi il Volantino di Volerelaluna che sintetizza efficacemente le Osservazioni sul PRP, corredandole con una nota

A questo link il parere critico della Commissione Tecnica VAS del Ministero dell’Ambiente sul PRP del Porto di Catania, formulato nell’ottobre 2024, con richiesta di approfondimenti, integrazioni e individuazione di alternative.

Di seguito, una proposta di Volerelaluna per una sistemazione dello spazio oggi occupato da 8 binari ferroviari inutilizzati, come area di affaccio sul mare e di svago per i cittadini, nel rispetto della integrità della costa.

Argo

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  • Chiedo: ma in tutta questa smania cementificatrice perché non si utilizza quella mega costruzione che si trova di fronte al porto dopo piazza Alcala'??????

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