3 minuti per raccontare la violenza domestica sulle donne dal punto di vista di un figlio. Parliamo dello spot “Il buio dentro”, realizzato da una terza media (sez F) dell’Istituto Musco, sotto la guida di Sonia Giardina, docente del Liceo dello stesso istituto, con il supporto della collega Marcella Passarello.
La protagonista del filmato è una ragazzina che non riesce a liberarsi dall’ossessione e dalla paura per il comportamento violento del padre nei confronti della madre. Il clima familiare creato dai maltrattamenti, dalle percosse, dalle urla, diventa una gabbia in cui si sente imprigionata anche quando è lontana da casa, immersa in un contesto protetto e silenzioso come un’aula scolastica in occasione di un compito in classe.
Al punto di vista originale, quello di una giovane studentessa che non sente le mura domestiche come protettive, si aggiunge un’altra scelta particolare, quella di lavorare sui suoni. Più delle immagini, sono le voci urlanti, le espressioni aggressive da una parte e impaurite dall’altra, a riecheggiare nella mente della giovinetta. E su questo hanno dovuto lavorare, anche tecnicamente, gli studenti che hanno realizzato il filmato.
Tutto il percorso di progettazione e di realizzazione del film ha, infatti, avuto come protagonisti gli allievi, dalla scelta del tema alla scrittura del soggetto, ai provini, alle riprese. Si è trattato, per loro, di un’esperienza formativa completa sia sul piano tecnico sia su quello culturale, anche grazie all’esperienza ormai consolidata della professoressa Giardina.
La tematica è di grande impatto sociale e non è casuale che sia stata proposta e sollecitata dalla componente femminile degli alunni partecipanti al laboratorio. Lo spot è stato realizzato nell’ambito del corso “Viaggio nel Multimediale”, che rientra negli interventi del PNRR “Azioni di potenziamento delle competenze STEM e multilinguistiche”.
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