Non solo canzoni e sketch di intrattenimento, ma anche presentazione di libri, readings e incontri con gli autori. Parliamo del Festival di Sanremo che – anche se molti non lo sanno, e tra questi c’eravamo anche noi – riserva alla cultura uno spazio nel “salotto culturale di Casa Sanremo” diventato ormai un’occasione di visibilità per autori e case editrici.
Ce ne siamo accorti perché tra i libri selezionati nell’edizione 2024 c’è un testo di cui Argo si è occupato, un romanzo scritto da una docente catanese, Antonella Carta, molto attenta a temi complessi e impegnativi come la disabilità grave, la violenza sulle donne, gli abusi in famiglia, le incertezze dell’adolescenza.
Temi trattati senza alcuna pesantezza, costruendo personaggi che, pur consapevoli delle proprie fragilità, sanno viverle con ironia, non mollano davanti a difficoltà che sembrano insormontabili, continuano a cercare con tenacia di realizzare i loro desideri, ma sanno essere generosi fino all’abnegazione, senza autocompiacimenti.
Grazie anche ad “uno stile svelto, dialogico, ‘parlato’ e insieme raffinato, proprio di chi padroneggia bene la lingua e sa piegarla ai propri fini”, il romanzo ha trovato consenso nei giovani che hanno dimostrato di apprezzarlo e di capirne il messaggio, l’invito alla resilienza e all’inclusione.
Molti sono stati i docenti che hanno chiesto all’autrice di presentarlo nelle proprie classi e di dialogare con i ragazzi, spesso disorientati dai messaggi che ricevono dalla società cicostante, che propone individualismo, carrierismo e diffidenza verso chi è diverso da noi.
Alle presentazioni nelle scuole si sono aggiunte quelle in varie librerie di Catania e provincia, ma anche a Siracusa, Caltanissetta, e la partecipazione al Salone del libro di Torino.
“Come una pianta che spacca il cemento” non è il primo libro dell’autrice, che ha già pubblicato racconti, saggi e un primo romanzo (“Come nuvole di cotone“) di cui quello attuale è la continuazione, pur potendo essere letto autonomamente.
In questo secondo romanzo la narratrice è una donna e il punto di vista femminile, le problematiche femminili sono più presenti ed emergono anche dalle vicende di personaggi in apparenza secondari. Il tema della scuola, invece, centrale nel primo romanzo, i cui personaggi erano studenti di liceo, rimane sullo sfondo anche se restano vive, nella memoria dei protagonisti ormai cresciuti, le indicazioni ricevute dagli insegnanti più carismatici, mentre le figure di quelli meno empatici vengono riconsiderate alla luce di una comprensione più matura delle fragilità umane.
Da questo insieme di fattori emerge “un messaggio di fiducia, di speranza, ma anche di responsabilità e di presa in carico dell’altro. Di cui bisogna prendersi cura, sempre”.
Leggi la recensione di “Come una pianta che spacca il cemento”
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