Trenta giorni di tempo per adottare il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche previsto dalla legge. E’ il periodo concesso al Comune dall’associazione ‘Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica’ che lo ha diffidato, in data 1 settembre, a realizzare il Piano suddetto (PEBA) che la legge impone a tutti i comuni di adottare, sin dal 1986.
Trascorso questo arco di tempo, leggiamo nella diffida che trovate a questo link, l’associazione si rivolgerà al Tribunale Amministrativo competente chiedendo, ove occorra, la nomina di un Commissario ad acta.
La questione non è di poco conto. La nostra città non consente alle persone con disabilità motorie o sensoriali di accedere liberamente e in autonomia alle strutture pubbliche, agli spazi urbani collettivi, ai trasporti.
Intervenire per modificare questa situazione è un obbligo di legge. Non da adesso, ma da quasi quaranta anni. Alla prima legge (41/1986, commi 21 e 22) che imponeva di dotarsi di uno strumento normativo specifico, ne è seguita un’altra del 1992 (legge-quadro n. 104 sulla disabilità ) e successivamente il D.P.R. 04.10.2013, con l’allegato “Promozione e attuazione dei principi di accessibilità e mobilità”. Nel frattempo la Convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità veniva ratificata in Italia con la Legge 18/2009.
Si tratta di norme via via più stringenti, che fanno riferimento non solo “all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili” ma anche alla “installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate” (41/1986). Oppure precisano che “sono da considerare barriere architettoniche, e quindi da superare, la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi”.
Anche la logica è via via cambiata dando più spazio alla prevenzione e ad una progettazione capace di evitare ‘a monte’ ostacoli fisici o percettivi che possano limitare la mobilità dei singoli cittadini con disabilità.
Il PEBA è appunto uno strumento di pianificazione, e non può prescindere da un lavoro di monitoraggio del territorio e delle barriere architettoniche esistenti.
La Luca Coscioni, associazione di promozione sociale che opera a livello nazionale, ha la difesa dei diritti delle persone disabili tra le proprie priorità, ed in quanto “ente rappresentativo degli interessi collettivi e diffusi delle persone con disabilità”, sta promuovendo, anche nel nostro territorio, azioni che mettano l’Ente locale davanti alle proprie responsabilità.
Se ne è fatto portavoce il Capogruppo consiliare del Partito Democratico, Maurizio Caserta, che – nel febbraio di quest’anno – ha presentato un’interrogazione molto articolata all’Amministrazione comunale. Oltre ad evidenziare i mancati interventi a favore delle persone con disabilità, dai percorsi pedonali protetti all’uso di mezzi pubblici adeguati, ha denunciato la mancata adozione del PEBA, in contrasto con la presenza del tema “Catania senza barriere” nel programma elettorale del candidato sindaco Trantino. Soprattutto il consigliere ha chiesto conto della mancata richiesta di finanziamento delle somme stanziate dalla Regione proprio per la progettazione dei PEBA.
Discussa nel corso di un Question Time del mese di marzo, l’interrogazione ha avuto come risposta una formale attestazione della mancata adozione del PEBA, con la precisazione che, tuttavia, il problema è considerato una priorità dall’amministrazione che procederà alla “individuazione di idonee fonti di finanziamento” (sic!).
Si potrebbe considerare positivo il fatto che anche la maggioranza del Consiglio Comunale si sia espressa a favore del PEBA, tanto che una mozione che impegna la Giunta a predisporlo e adottarlo, presentata dal consigliere Luca Buceti, è stata approvata dal Consiglio all’unanimità.
Ma non oro tutto ciò che luccica. Alla fine di aprile, infatti, il Consiglio Comunale ha approvato il bilancio di previsione 2024/2026 in cui non viene previsto il benché minimo finanziamento per la stesura e approvazione del PEBA. Di più. Quando, in fase di approvazione del bilancio, il Consigliere Caserta ha presentato un emendamento affinché alcune risorse finanziarie venissero stornate sulla predisposizione del PEBA, l’emendamento – dopo aver ricevuto il parere contrario della Giunta comunale – è stato respinto.
Lo stesso Consiglio, dunque, a marzo vota a favore della predisposizione del Piano, ad aprile – con grande coerenza! – boccia la concreta possibilità di predisporlo.
I trenta giorni previsti dalla diffida sono ormai trascorsi, l’Amministrazione non ha saputo fare di meglio che riesumare la ‘Consulta per la disabilità’, organismo consultivo che prevede anche la partecipazione di due consiglieri comunali, uno per la maggioranza e uno per l’opposizione, che sono stati eletti nella seduta di Consiglio dello scorso 18 ottobre. L’Associazione Luca Coscioni, intanto, prepara il ricorso al Tar.
Un ricordo doloroso e una speranza: un mio carissimo amico, il signor Riccardo Paladino, oggi in Paradiso, avendo un figlio costretto sulla sedia a rotelle in seguito a incidente stradale, si battè con tutte le sue forze, e per molti anni, registrando con rabbia e amarezza il silenzio “assordante” delle varie amministrazioni e degli uffici competenti. Catania resta capitale per l’attenzione alle fasce più fragili… Chissà che stavolta qualcosa non si muova…
Catania ha riempito le strade di stalli per disabili ,trascurando totalmente la deambulazione a piedi o in carrozzella sui marciapiedi per la presenza di buche, auto posteggiate e sacchetti di spazzatura!
La Cellula di Catania della ASOCIAZIONE LUCA COSCIONI nella persona del Coordinatore Maurizio Vaccaro ringrazia ARGO per l’attenzione prestata alla problematica della disabilità.
Nel contempo invita chi volesse saperne di più e volesse partecipare alle nostre battaglie sui Diritti civili e umani a contattarci al seguente indirizzo mail:”cellulacatania@associazionelucacoscioni.it”
La nostra sede a Catania è in via Santangelo Fulci 1/c presso il circolo di Catania dell’UAAR.
Riceviamo i giorni di martedi e sabato dalle ore 16,00 alle ore 18,00.