Sul processo in cui è imputato il ministro Matteo Salvini e sulla richiesta di condanna formulata dalla procura di Palermo, che ha provocato decise prese di posizione da parte della Presidente del Consiglio e di altri membri del governo, riportiamo il breve intervento del giornalista e scrittore Lorenzo Tosa.
È passato quasi sotto silenzio, come se fosse normalità.
Ma è un fatto di una gravità assoluta (e purtroppo non inedita) che la Presidente del Consiglio di una democrazia attacchi con una veemenza furibonda i giudici che hanno chiesto 6 anni di carcere per Salvini per il caso Open Arms.
È gravissimo che ripeta come fosse al bar che rischia 6 anni “per aver difeso i nostri confini”, fingendo di ignorare che la presunta difesa dei confini non esiste e non c’entra nulla: si chiama sequestro di persona.
È gravissimo che scavalchi come se nulla fosse qualsiasi separazione dei poteri, usando il suo, di potere, per delegittimare quello dei giudici.
È gravissimo che non conosca le leggi del nostro Paese (oltre quelle del mare), il nostro ordinamento, il più elementare concetto di Stato di diritto, in cui nessuno è al di sopra della legge. E la vita di tutti vale allo stesso modo.
È infine gravissimo che esprima solidarietà a un imputato come si fa con le vittime di un attentato o perseguitati politici.
In questa brutta storia non c’è niente di politico. E quello di Meloni non è il pensiero di un Presidente del Consiglio democratico. Questa è roba da regime sudamericano.
Qualcosa che dovrebbe sconvolgere e indignare, far sobbalzare sulla sedia anche chi l’ha votata. E invece passa come se nulla fosse, come se fosse una normale dialettica politica, come se fosse un parere, un’idea.
O, peggio ancora, nel silenzio unificato dei media. Appunto.
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Infatti. SONO INDIGNATO !
La Lega che propugna la Autonomia differenziata si erge a difensore dei confini; ma quali? Quelli della Lombardia, del Veneto o …..
È veramente grave che La Lamorgese per avere anche lei "sequestrato" migranti per ben 11 giorni per meri motivi elettorali, quindi di partito ( per non influenzare l'elettorato con uno sbarco consistente in periodo elettorale) non sia parimenti indagata per lo stesso reato.
È veramente grave che sotto il governo Conte gli stessi alleati di Salvini abbiamo votato per il rinvio a giudizio di un loro ministro la cui azione poteva essere essere fermata dallo stesso Conte, primo ministro. Per quale fine? Per abbattere politicamente Salvini ed il suo partito, seppure in coalizione. A sinistra tutti angioletti......