Tra qualche settiana scade, nel Comune di Misterbianco, il contratto d’appalto per il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti. Il Circolo Etna di Zero Waste Sicilia scrive una lettera (che trovate a questo link) all’Amministrazione e al Consiglio Comunale, per chiedere una partecipazione attiva sia alla predisposizione del bando di gara per il prossimo settennato sia all’approvazione dell’eventuale regolamento di tariffazione puntuale.
L’Associazione vuole, infatti, impegnarsi per “rendere Misterbianco un Comune ‘riciclone’ virtuoso” che non si limti a raggiungere “i risultati minimi di legge sul recupero della materia prima seconda”.
Il punto di partenza è stato un sondaggio anonimo via whatsapp per capire quanto e cosa apprezza la popolazione dell’attuale servizio di raccolta e cosa è necessario migliorare in questo servizio. Un rilevamento d’opinioni, circoscritto a 54 famiglie sulle 19 mila schedate dall’Istat e quindi senza la pretesa di essere esaustivo delle richieste e delle esigenze dell’intero Comune, ma che ha fatto emergere come la qualità del servizio venga reputata insoddisfacente dalla maggior parte degli intervistati.
Tra le richieste degli utenti, che valutano come insufficiente anche il servizio degli operatori, c’è il potenziamento del servizio di spazzamento e pulizia delle strade, il conferimento dei RAEE in appositi punti di raccolta distribuiti nel territorio, il prelievo dei rifiuti differenziati in orario notturno, oltre che sanzioni per i trasgressori, sistemi di monitoraggio tramite telecamere e azioni di sensibilizzazione per la popolazione tutta.
Le perplessità di Zero Waste sulla qualità non soddisfacente dell’attuale servizio di raccolta si basano sul fatto che – come ricorda l’associazione – dal 2013, sia l’organico sia i mezzi in opera per la raccolta dei rifiuti sono stati potenziati, con un conseguente incremento della TARI.
L’ammotare della TARI è uno dei capitoli su cui si appunta l’attenzione degli utenti, che ne chiedono la flessione oltre che l’applicazione della tariffazione puntuale, unico strumento che permetterebbe di incamerare il risparmio effettuato con la raccolta differenziata.
Un altro tema approfondito dall’associazione è quello della raccolta della sabbia vulcanica. Zero Waste contesta il continuo ricorso a ordinanze emergenziali essendo la caduta della cenere vulcanica un fattore del tutto prevedibile.
Propone, quindi, che il Comune di Misterbianco, assieme all’ANCI, si faccia promotore di una proposta di legge regionale che trasformi la cenere vulcanica da “rifiuto da spazzamento”, non riciclabile, in rifiuto che rientra tra i materiali inerti ed è pertanto riciclabile. Non considera infatti sufficiente l’ordinanza emanata per 6 mesi dalla Città Metropolitana di Catania nello scorso luglio. Ritiene invece necessario provvedere ad una riclassificazione che valorizzi la sabbia vulcanica come risorsa, utilizzabile sia come fertilizzante sia come materia edile.
Ma la questione più importante affrontata da Zero Waste è forse quella di metodo, vale a dire quella relativa al confronto pubblico fra Ente Locale e cittadinanza.
Zero Waste oltre a chiedere – come dicevamo – una partecipazione attiva dei cittadini all’approvazione dell’eventuale regolamento di tariffazione puntuale e alla predisposizione del bando di gara per il prossimo settennato, fa anche delle proposte specifiche.
“Proponiamo che le necessarie variazioni lungo i 7 anni siano precedute da un momento di confronto pubblico con la cittadinanza, almeno con uno step intermedio dopo i primi tre/quattro anni, un necessario confronto – partecipato – che preceda varianti, commissioni consiliari e delibere in cui l’Amministrazione si riserva di aggiornare alcuni aspetti del contratto”.
Riguardo al ritiro e trattamento dei rifiuti organici, che rappresentano (dati ISPRA 2023) quasi il 40% del totale della raccolta differenziata, l’associazione chiede che sia avviato il compostaggio di comunità in almeno 2 punti del centro e 3 punti nelle frazioni.
“Per fare ciò è necessario non solo l’acquisto delle compostiere automatiche che riescono a ridare un compost di qualità senza sviluppare cattivi odori o richiamare insetti e topi, ma è necessaria la presenza di operatori opportunamente formati alla loro gestione, che si occupino dell’ottimale funzionamento della compostiera. Queste compostiere, inoltre permettono l’inserimento dell’umido con l’utilizzo di saracinesche attivabili tramite app e quindi garantiscono la completa tracciabilità del rifiuto immesso e di conseguenza il facile riconoscimento dello sgravio fiscale.
Propone, quindi, “di installare una compostiera automatica per ogni piazza in cui hanno sede i mercati settimanali, così da risolvere istantaneamente la gestione dei quintali di resti organici prodotti e semplificare di molto la successiva pulizia delle piazze. Questo servizio, inoltre, permetterebbe a tutta la cittadinanza di liberarsi civilmente dell’umido, anche fuori dai giorni previsti dal servizio di raccolta e, sempre alla stessa utenza, di poter avere un ottimo concime per le proprie piante”.
Che dire
Elementare Watson, ma chi glielo spiega al sindaco della città metropolitana che non ci arriva ma è meglio multare