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Via Palazzotto, per favorire LIDL il Comune di Catania stravolge la sentenza del CGA

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area di via Palazzotto destinata a scuola media

Il permesso di costruire un supermercato Lidl in via Palazzotto, subito sotto il Tondo Gioeni, in una zona già abbondantemente servita e in un’area destinata dal Piano Regolatore a servizi di interesse generale e in particolare ad una scuola, non è sembrato sufficiente alla Direzione Attività Produttive.

In data 30 agosto, nel pieno di questa calda estate 2024, l’Ufficio ha ritenuto opportuno, per lo stesso supermercato, rilasciare un altro permesso (n. 06/761) quasi identico al precedente, ma ancora più sconcertante perché contiene una ‘precisazione’ menzognera.

Il nuovo permesso giustifica il rilascio dell’autorizzazione facendo riferimento alla sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) del 2018, di cui riporta anche frasi virgolettate, che – espunte dal contesto – stravolgono il senso della sentenza stessa, rovesciandolo. Una parziale verità diventa così un falso clamoroso.

Riepiloghiamo quello che è accaduto a partire dal 2015, anno in cui l’Ufficio Urbanistica, diretto allora da Gabriella Sardella, negò ai proprietari dell’area il permesso di costruire un supermercato, un Penny Market, con la motivazione che l’area era destinata dal Piano Regolatore a scuola media e, in piccola parte, a verde pubblico.

I proprietari fecero ricorso al Tar, ma non accettarono il suo pronunciamento che dava ragione al Comune. Fecero quindi appello al CGA (secondo grado di giustizia amministrativa in Sicilia) che, con la sentenza n. 606/2017 del 16 gennaio 2018, confermò la legittimità del diniego.

Nel recente Permesso di Costruire rilasciato dal SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive), assistito da un nuovo parere della Direzione Urbanistica del 26 luglio 2024, tuttavia, il verdetto della sentenza del 2018 viene considerato favorevole ai proprietari. E qui sta il falso.

Gli “stralci significativi” della sentenza CGA riportati nel provvedimento SUAP del 30 agosto sono scelti accuratamente in modo da evitare il cuore della questione e da fare intendere che l’appello dei ricorrenti sia stato ritenuto fondato.

Nel riportare, ad esempio, la frase del punto 4, “L’appello è fondato, nei seguenti termini e limiti”, si evita di indicare quali siano questi limiti. Oppure, quando si cita il punto 6, viene omessa la parte finale della frase, la più significativa: “respingendo il ricorso per tutto il resto”.

Non viene riportato il capoverso conclusivo della sentenza, in cui si espone la decisione finale della corte: P.Q.M. (Per Questi Motivi), “Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, definitivamente pronunciando sull’appello, lo accoglie nei limiti, nei termini e con gli effetti di cui in motivazione, respingendolo per il resto”. Una conclusione di cui nel provvedimento del SUAP non c’è traccia.

Ma quali sono i limiti entro i quali la richiesta degli appellanti viene accolta? In sostanza, l’obbligo per il Comune di “riqualificare il vincolo di destinazione”, ridare cioè all’area una nuova destinazione urbanistica, superando l’inerzia di cui si è reso responsabile non avendolo ancora fatto.

Se è vero che – scrivono ancora i giudici – “il Comune ha il dovere di colmare il vuoto di pianificazione venutosi a creare, tornando a deliberare in ordine alla destinazione dell’area”, questo non vuol dire che nel frattempo in quello spazio si possa realizzare quello che si vuole, anzi “la decadenza del vincolo restituisce l’area alla inedificabilità, impedendo di realizzare nuove costruzioni – sicché è corretto il diniego, allo stato, della concessione domandata”.

Davanti ad una sentenza così formulata, in cui i giudici ribadiscono che, senza una riclassificazione urbanistica dell’area, non sono consentite nuove costruzioni di alcun genere, come fa il SUAP a dichiarare che il permesso in questione viene emesso “dando esecuzione a quanto stabilito” dal CGA? Lo stravolgimento è totale.

Ma non è questa l’unica menzogna contenuta nel Permesso di Costruire dello scorso 30 agosto. Là dove si ricapitolano i “pilastri motivazionali” del provvedimento giurisdizionale, torna alla ribalta la questione dei simboli presenti nella cartografia del Piano Regolatore. E si afferma, in modo perentorio, che “il simbolo SM non è assolutamente da identificare come scuola media”. Una affermazione che, peraltro, non si riscontra all’interno della sentenza.

L’incertezza nella interpretazione del simbolo SM è pretestuosa e, comunque, ormai non ha più motivo di sussistere. Abbiamo oggi a portata di mano, o – se preferite – di link, la famosa ‘legenda’ dei simboli utilizzati nelle cartografia del Piano Regolatore, della cui esistenza si dubitava. Argo l’ha pubblicata e ha diffuso il link per reperirla sul proprio sito e su quello del Comune, da cui tuttavia – per motivi da accertare – è stata recentemente rimossa. Ma, in ogni caso, negarne l’esistenza è ormai impossibile.

Anche ignorarla sembra assurdo, eppure lo si fa. Lo ha fatto l’Urbanistica rispondendo alla interrogazione che i consiglieri d’opposizione hanno presentato su via Palazzotto. Primo firmatario il consigliere Maurizio Caserta, docente di economia all’università di Catania, che inutilmente ne sbandierava una fotocopia in sede di Question Time.

Nel riscontro ufficiale all’interrogazione, firmato dal direttore dell’Urbanistica, Biagio Bisignani, e controfirmato dall’assessore e vicesindaco Paolo La Greca, urbanista di fama e presidente del Centro Nazionale Studi Urbanistici (Censu), l’esistenza della legenda è stata incredibilmente ignorata, continuando a giocare, per sostenere il falso, con gli equivoci temporali. Come anno di approvazione del piano regolatore Piccinato viene ancora citato il 1964 (anno di adozione da parte del Consiglio Comunale), mettendo così tra parentesi l’approvazione definitiva del 1969 alla cui cartografia è allegata l’introvabile (sic!) legenda.

Sulle acrobazie verbali contenute nel parere della Direzione Urbanistica, che considera i supermercati compatibili con le “strutture di interesse generale”, mentre non lo sarebbero le medie strutture di vendita, gli ipermercati e i negozi di vicinato, si è appuntata l’attenzione della Confcommercio.

Interessata a difendere gli interessi dei piccoli esercenti, schiacciati dal proliferare di supermercati e ipermercati, l’associazione ha fatto sentire la sua voce, inviando una lettera al presidente del Consiglio Comunale e ottenendo la convocazione di una conferenza dei capigruppo.

Anche per chiarire cosa la legge regionale del 1999 e le relative direttive del 2000 dicono sulle medie e grandi strutture di vendita, a meno che – come scrive ironicamente Confcommercio – “l’assessorato urbanistica abbia introdotto nella legislazione vigente una nuova tipologia di vendita”.

Così via Palazzotto è tornata sotto i riflettori, mettendo in difficoltà le Direzioni interessate e l’Amministrazione tutta. Che, per difendere un provvedimento illegittimo, sta commettendo altre irregolarità. Esponendosi anche a possibili denunce.

8 Comments

  1. Confcommercio ha inviato al SUAP, in data 3 settembre una nota in ordine al provvedimento del 30 agosto 24 con una lunga serie di osservazioni , essendo ancora poco convinti della bontà dell’istruttoria della pratica. Alle precedenti due note non abbiamo avuto risposta, vedremo se risponderanno a quella del 3 settembre.

    Francesco Sorbello
    Confcommercio

  2. Dall’articolo si evince chiaramente come questa amministrazione con in testa il Sindaco Trantino che idea di città e di sviluppo hanno; mprontata solo ed esclusivamente a speculazione e malaffare.
    È gravissimo che uffici pubblici stravolgano sentenze emanate da organi amministrativi per favorire grandi gruppi a discapito della cittadinanza.
    Mi auguro che gli organi preposti, quindi la Magistratura , facciano le opportune indagini per appurare se siano stati commessi illeciti nel rilasciare le autorizzazioni.

  3. La simbologia sul PRG, pur riportando le due lettere “SM”, sicuramente aveva già previsto che in alternativa si poteva destinare l’area a “Super Mercato”. E’ così semplice che è inutile continuare sulla vera essenza del simbolo. Un significato mutevole con utilizzo alla bisogna.

  4. Gli organi competenti Devono investigare ! La corruzzione a palazzo degli elefanti e Ben documentata, e nel passato anche nomi Di onesta entita sono stati inseriti nella lista degl’indagati o colpevoli Di aver commesso…. Abuso d’ufficio, falso in bilancio ecc, ecc, la legge dev’essere da tutti e’ per tutti uguale.!!

  5. La stessa Direzione Urbanistica nel 2015 ha negato il permesso a costruire un supermercato, confortata dalla successiva sentenza del CGA del 2018 e, a distanza di nove anni rilascia invece una licenza per realizzare un ipermercato nella stessa area. In questi anni non è intervenuta alcuna modifica urbanistica della zona interessata e quindi non ricorre nessun presupposto per il rilascio del permesso a costruire. Si tratta quindi di una decisione illeggittima, tesa a favorire un grande gruppo come la Lidl, che pretende di pianificare la città, piegandola ai suoi interessi economici. Il tribunale di Catania si sta già occupando di un caso analogo (via Sabato Martelli Castaldi), per il quale è stato rinviato a giudizio, tra glia altri, il direttore della direzione urbanistica Bisignani. Il comune in questo procedimento si è costituito parte civile. Sinistra Italiana ha deciso di depositare un esposto alla Procura della repubblica del tribunale di Catania perché si indaghi su questa scandalosa vicenda. Il futuro della città e del suo territorio non devono essere decisi da potentati economici e politici, ma dal consiglio comunale e dai cittadini catanesi.

  6. Non ci sono parole per commentare il comportamento del Comune sulla vicenda di via Palazzotto. Affrontano ogni avversità sulla base di un principio LIBERAL-PRIVATISTICO : fate quel che volete . Il Pubblico può dfare una mano per fare in modo che il privato tragga il maggior utile dai propri beni. I limti di Piano regolatore non solo non hanno alcun valore ma vengono financo travolti per favorire una speculazione senza limiti che si fa gioco financo di una sentenza del CGA che aveva confermato una sentenza del TAR di Catania che aveva dato ragione al diniego frapposto dallo stesso Comune ( gestito all’epoca da altra genia di amministratori ) alla possibilitgà edificatoria del suolo in questione. Per questa genia di amministratori , impegnati sul piano privatistico e predatorio ,il suolo cittadino può essere sfruttato fino alla follia. Si possono edificare Torri o supermercati a iosa assecondando l’interesse allo sfruttamento del suolo oltre ogni limite ,compreso quello contenuto nel vecchio Piano regolatore che destinava a Scuola pubblica ed a verde pubblico il tratto caduto sotto gli occhi dei nostri mercanti. Le denunce pronunciate dagli esperti e dagli mbientalisti non li toccano .Trovano sempre le scappatoie per farla franca. E’ il caso della Ignobile TORRE DI OGNINA che ha trovato un giudice disposto a riconoscere la pobbilità e validità di una VARIANTE DI FATTO AL PIANO REGOLATORE. Più ignoranti di così si muore anche se soffocati da un mare di cemento.

  7. Grazie ad Argo che in maniera capillare scopre e denuncia le irregolarità e le magagne delle precedenti amministrazioni comunali e anche della attuale che non si sismentisce per la tendenza neanche tanto nascosta di mettere ” Le mani sulla città ” e di svenderla ai loschi affari a discapito della cittadinanza sempre più sommersa dal cemento e dal malaffare…Per quanto riguarda l’ affarire Palazzotto forse si potrebbe portare avanti un ricorso al TAR…anche per fare capire ai ” furbacchioni” che chi ama la civiltà della città non ha intenzione di fargliela passare liscia….

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