Angeles, infermiera spagnola, insieme con altre componenti dell’equipaggio della nave Handala (volontari provenienti dall’area del Maghreb, come dal Canada) giovedì scorso ha incontrato gli attivisti dei “Catanesi Solidali con il Popolo Palestinese”.
La nave, che fa parte della “Flottiglia della Libertà” contro il genocidio di Gaza, ha iniziato il suo viaggio a maggio a e ha già attraversato Svezia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Irlanda, Francia e Portogallo. Ora si trova in Italia, nel porto di Augusta. Due gli obiettivi fondamentali: sensibilizzare sul conflitto nelle città visitate durante il viaggio e portare aiuti umanitari nella striscia di Gaza. Sicuramente meno realistico e decisamente pericoloso il secondo.
Nel 2010, infatti, le forze armate israeliane intercettarono le navi della Flotilla nelle acque internazionali del Mar Mediterraneo. Scrive Wikipedia: “I soldati israeliani hanno utilizzato le armi e nove attivisti sono stati uccisi sul colpo mentre un decimo passeggero è morto dopo a causa delle sue ferite riportate. Ci sono state dozzine di feriti e centinaia di arrestati; nelle immagini delle telecamere di sicurezza della nave, si vedono i soldati scendere dagli elicotteri e calarsi a bordo della nave e sparare”.
Oggi la nave è ferma ad Augusta per risolvere alcuni problemi tecnici e conta di salpare verso Gaza entro un mese.
Nel confronto è emersa con forza la paura, e l’indignazione, rispetto a un conflitto che assume con sempre maggiore evidenza le caratteristiche del genocidio e dell’allontanamento forzato della popolazione palestinese dagli ultimi territori autonomi.
Non altrimenti, infatti, può essere letto quanto sta avvenendo in Cisgiordania. Come scrive l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia): “L’attacco alla Cisgiordania, condannato dall’ONU per violazione del diritto internazionale, è una unilaterale espansione della guerra da parte del governo israeliano che contribuisce a rendere sempre più esplosiva la polveriera del Medio Oriente e accresce ancor di più la tensione internazionale; ma rivela anche la volontà delle forze politiche israeliane più fanatiche di annettere progressivamente l’intera regione, già occupata dagli insediamenti, dichiarati illegali dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, di centinaia di migliaia di coloni israeliani”.
Una lettura, quest’ultima, condivisa che sprona i presenti a moltiplicare le iniziative per l’immediato cessate il fuoco e per ottenere il diritto dei palestinesi a decidere del loro futuro. In particolare, è stato deciso di organizzare, poco prima della partenza di Handala, una manifestazione ad Augusta per aumentare la pressione dell’opinione pubblica e rendere possibile l’approdo a Gaza.
I componenti di “Catanesi Solidali” hanno, infine, fatto un quadro realistico di quanto avviene in Italia e in Sicilia, dove – a fronte di una maggioranza della popolazione che vuole le pace – il governo e le principali forze di opposizione (con l’eccezione di Alleanza Verdi Sinistra) contribuiscono alla prosecuzione del conflitto. In una logica che, purtroppo, vede l’Unione Europea incapace di svolgere un ruolo autonomo perché subordinata a USA e NATO.
Hanno altresì sottolineato il ruolo delle basi militari presenti nell’Isola (basi NATO e basi USA) che fungono da supporto per le operazioni militari. Basi che, come nel caso di Sigonella, oggi vengono ulteriormente ampliate.
Alla riunione era anche presente una delegazione spagnola de “L’Aurora Grup de suport” che si occupa, da terra, di supportare il lavoro delle navi umanitarie nel Mediterraneo, attraverso il coinvolgimento della popolazione, perché le navi siano messe nelle migliori condizioni per operare.
Si trovano in Italia per incontrarsi con altri gruppi interessati a condividere queste azioni. Anche in questo caso, fra i presenti è stato assunto l’impegno di approfondire e diffondere anche nel nostro Paese questo tipo di intervento. Non perché siano mancati importanti momenti di solidarietà con le navi umanitarie, ma con l’obiettivo di rendere un tale supporto più continuo e concreto.
Infine, i “Catanesi Solidali” hanno definito i prossimi appuntamenti cittadini, tra i quali l’organizzazione di un concerto per mandare altri contributi a Gaza, dopo quello di oltre mille euro inviato alla fine di luglio.
Sono completamente solidale con il popolo palestinese, ma i contributi a Gaza a chi vengono mandati e con quale modalità?
Please, read the latest update. They are so tired. They are so hopeless.
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