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TARI, pagheremo di più per un servizio inadeguato?

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Per gli anni 2025 e 2026 è previsto “un incremento dei costi relativi al servizio di gestione dei Rifiuti Urbani”, che dovrà essere coperto con un “adeguamento” (leggasi aumento) delle tariffe o ricorrendo al Fondo crediti di dubbia esigibilità. In sostanza, a Catania la TARI (la tassa relativa alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti) potrebbe aumentare ulteriormente.

Una eventualità, questa, che lascia interdetti, anche perché tecnicamente non è chiaro se, ed eventualmente come, si possa aumentare una tariffa che è già quella massima consentita.

La possibilità di questo incremento, per quanto remota, è stata approvata in Consiglio Comunale all’interno della “Relazione sulla variazione di assestamento generale al bilancio di previsione del 2024/2026”, un atto dovuto da effettuare entro il 31 luglio. Hanno votato contro i sei consiglieri di opposizione (PD e 5 Stelle).

Si tratta solo di una eventualità, ma come si può pensare di chiedere ai cittadini di pagare ancora di più un servizio che – visibilmente – lascia molto a desiderare? E di far pagare una tariffa più alta a coloro che già pagano, quando la metà dei contribuenti non paga affatto?

Nel documento leggiamo che “verranno fatte adeguate valutazioni volte a ridurre e contenere il costo generale del servizio, nonché ad aumentare l’attività di accertamento di evasione/elusione”. Ma, come ha detto Maurizio Caserta (capogruppo del PD), il cui intervento è possibile ascoltare a questo link, si tratta di “un proposito generico che non rappresenta un programma per contrastare, con modalità e tempi certi, una evasione diffusa, che non riguarda solo chi è davvero impossibilitato a pagare”.

Davanti ad una città in piena crisi ambientale per i cumuli di immondizia che ingombrano persino il centro cittadino, nonchè in piena crisi finanziaria e sociale, il sindaco insiste nello stigmatizzare solo le cattive abitudini delle famiglie, che certamente ci sono e devono essere corrette. Ma il primo cittadino – prosegue Caserta – nulla dice delle cattive abitudini delle imprese, né di quelle dell’amministrazione stessa o della Regione, che hanno comunque responsabilità di governo del territorio e che dovrebbero prendersi fino in fondo queste responsabilità.

L’assestamento previsto è piccolo rispetto alle dimensioni del bilancio, “si tratta solo dello 0, 3%” – conclude il consigliere – “nè abbiamo nulla da dire sulla qualità tecnica del documento”. Non esprime quindi una preoccupazione sui conti ma sul segnale politico dato da una amministrazione che “poteva approfittare di questa piccola occasione per dare un segnale e non ignorare le emergenze della città”.

Leggi la Relazione tecnica sull’assestamento di bilancio

2 Comments

  1. A parte i cumuli di rifiuti che ormai cronicamente da anni contribuiscono all’arredo urbano, l’ ultimo esempio dell’efficienza della nostra a.ministrazione si è avuto da come si tempestivamente provveduto a rimuovere la cenere dalle strade, anzi devo dire che dalle strade è stata tempestivamente rimossa dagli automobilisti che con il passaggio l’hanno spinta ai bordi, ma il problema è rimasto, e tuttora permane, sui marciapiedi dove la’ dove si vede pulito è merito dei proprietari dei negozi antistanti quel tratto.
    In tutti questi giorni non ho visto in circolazione una sola macchina spaziatrice (nonostante i proclami del sindaco) e quando cammino per le strade con le scarpe aperte continuo a riempirmele di cenere.
    Quindi se veramente ci sarà l’aumento della tassa sui rifiuti mo candido ad essere un’ evasora per protesta civile….

  2. Il circolo è: la gente butta i rifiuti come capita, il servizio non funziona, la gente non paga, non ci sono i soldi per migliorare il servizio, si pensa di risolvere aumentando la tassa, la gente si infuria ancora di più, e così via.
    Dire che questo circolo è “vizioso” pare riduttivo… Ma come trovare virtù nella “munnizza” e nei “munnizzari” che la gestiscono?

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