Da Riposto alla foce del Simeto, lungo i siti Natura 2000

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barca a vela in escursione lungo i siti Natura 2000

In Europa la più grande rete di aree protette è la Rete Natura 2000. Racchiude migliaia di piccoli siti che sono stati individuati per la conservazione della biodiversità e per garantire la tutela di habitat e specie, rare o minacciate. Piante ed animali, a terra e in mare. E, parlando dell’ambiente marino, non solo le specie che vivono sotto la superficie dell’acqua, ma anche quelle che volano sopra la superficie, gli uccelli marini, come le berte, gli Uccelli delle tempeste, alcune specie di gabbiani, che passano quasi tutta la loro vita in mare e toccano terra ferma solo per riprodursi.

In Italia, i siti Natura 2000 coprono circa il 19% del territorio terrestre e più del 13% di quello marino, ma sono ancora poco conosciuti, soprattutto quelli costieri e marini.

Per diffonderne la conoscenza e, contestualmente, sollecitare gli enti di gestione a mettere in campo efficaci misure di conservazione, è nato il progetto LIFE A-MAR NATURA. Tra le misure di conservazione ci sono anche le buone pratiche che tutti coloro che fruiscono dei siti Natura 2000 costieri e marini (pescatori, gestori di attività ricettive/turistiche/nautiche, turisti, diportisti, ecc.) devono mettere in atto perché si realizzi un equilibrio tra le attività umane e la conservazione della biodiversità tutelata.

Nella giornata europea della Rete Natura 2000, il Natura 2000 Day, che si celebra il 21 maggio, la Lipu, Lega Italiana Protezioni Uccelli, ha organizzato una serie di eventi dedicati alla scoperta e alla conoscenza dei siti marini Natura 2000.

In particolare, la Sezione Lipu di Catania ha organizzato una escursione in barca a vela, con partenza dal porto di Riposto, lungo i Siti Natura 2000 della provincia che comprendono anche aree marine.

Tra questi, la fascia costiera della Timpa di Acireale, i Fondali dell’Isola Lachea e dell’arcipelago dei Ciclopi, la Foce del Fiume Simeto che si sviluppa lungo il mare per 7 km. Parliamo di un’area che rientra nel Golfo di Catania, una delle aree più ricche di uccelli dell’Italia meridionale. L’abbondante presenza di pesci richiama moltissime specie di uccelli che, dal Nord Europa, vengono a svernare da noi, per poi ritornare al Nord in primavera.

Grazie all’abbondanza di cibo il Golfo è ricco anche di mammiferi marini, come i delfini e le tartarughe Caretta caretta. Lungo il trip, a cui hanno partecipato 20 persone, tra soci e simpatizzanti, sono state osservate Berte maggiori, Berte minori e Tursiopi, oltre agli immancabili gabbiani.

L’escursione è stata anche un’occasione per parlare dei problemi che minacciano la salute del mare, a partire dall’inquinamento nelle sue diverse forme: dagli sversamenti dovuti alla mancanza di depuratori efficaci, al sovrasfruttamento degli stock ittici, dalle catture accidentali (bycatch) di uccelli con le reti e con i palangari, all’alterazione delle coste, dovuta principalmente alle innumerevoli costruzioni cresciute spesso abusive.

Oggetto di attenzione sono stati alcuni casi particolarmente problematici. La foce dell’Acquicella innanzi tutto, un’area di particolare pregio ambientale per flora e fauna che il nuovo piano regolatore del Porto potrebbe trasformare in maniera irreversibile, tombandola. E poi il tratto di costa del Chiancone fra Torre Archirafi e Praiola, una parete di fango lavico a picco sul mare, originata da frane del versante orientale dell’Etna, che andrebbe protetta prima che qualche speculazione edilizia possa stravolgerla.

Il progetto LIFE A-MAR NATURA 2000 è finanziato con fondi europei del Programma Life e co-finanziato dal Parco nazionale dell’Asinara, dal Parco nazionale dell’Arcipelago toscano e dal Parco nazionale delle Cinque Terre. Ne è capofila l’associazione Federparchi – Europarc Italia e ne sono partner la LIPU, Triton Research, un’organizzazione specializzata in progetti e comunicazione sull’ambiente marino, e Fundaciòn Biodiversidad, una fondazione pubblica del Ministero dell’Ambiente spagnolo.

1 Comments

  1. Altro che attenzione all’ambiente marino : la fascia costiera della timpa di Acireale fino e oltre Capo Mulini è ormai, nel silenzio generale, una fogna oleosa e non più trasparente. Le alghe sono rivestite da una mucillagine chiara : è un vero schifo di cui i nuotatori a pelo d’acqua spesso non si rendono neanche conto perché tutto sembra meraviglioso per chi non si immerge e non guarda il fondo.

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