Nel videoclip della canzone “Guarda l’alba”, il treno scelto da Carmen Consoli come metafora del viaggio della vita non è un treno qualunque, è la Circumetnea.
Sì, proprio lui, il trenino a scartamento ridotto che da anni fa parte del paesaggio etneo e diventa protagonista del video insieme al viso della ‘cantantessa’. Fa la sua apparizione dietro una curva, si ferma per far salire o scendere i passeggeri, corre in un paesaggio ora verde ora brullo, fila dritto sullo sfondo dell’Etna innevato.
E’ un trenino d’altri tempi ma lucido e ben tenuto, non trascurato come l’abbiamo trovato in questi giorni, gli ultimi prima della dismissione annunciata per il 15 giugno.
La dismissione riguarda la tratta Catania Borgo-Paternò e l’annuncio è stato ‘ammorbidito’ dalla notizia dell’attivazione di navette che collegheranno Misterbianco, Monte Po, Lineri, Monte Palma alle stazioni della metro. Meno ferro e più gomma. Ovvero, la scelta di andare esattamente nella direzione opposta di quella che si dovrebbe seguire per ridurre traffico e smog.
Si è deciso di spingere per l’interramento alimentando un circuito di soldi e favoritismi politici invece che, con spesa molto minore, ammodernare e ottimizzare l’esistente percorso ferroviario di superficie.
E strombazzare promesse che sono, in realtà, di là da venire, come quella di raggiungere l’aeroporto da Paternò in venti minuti, direttamente, senza cambi. Tacendo che l’aeroporto non si sa quando potrà essere raggiunto, non da Paternò ma da Catania, essendo i lavori impantanati non in uno ma in più punti, per l’esistenza di nodi di non facile né rapido scioglimento.
E poi, quante persone al giorno hanno necessità di raggiungere l’aeroporto da Paternò? Dove sta l’analisi costi-benefici di un’opera pubblica così costosa? La Corte dei Conti non ha nulla da dire? Dovrebbe essere formalmente chiamata in causa e costretta a dire la sua. Ecco un obiettivo che il ‘partito’ Salvalcircum dovrebbe seriamente considerare. Glielo proponiamo.
Quanto al valore storico-paesaggistico della Circumetnea, alla potenzialità turistica di un percorso attorno al vulcano attivo più alto d’Europa, oltre che patrimonio dell’Unesco, chiediamo a Carmen Consoli di farsi portavoce di una battaglia in difesa di quella ‘littorina’ che è uno dei simboli della sua terra e che lei stessa ha scelto per promuovere una sua canzone.
“Guarda l’alba che ci insegna a sorridere/ Quasi sembra che ci inviti a rinascere”.
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la raccolta di firme è stata una fatica inutile, gli appetiti sono di gran lunga più numerosi. Che peccato, anzi che delitto mostroso che non ripaga i tanti affezionati fuitori ma solo i pochi speculatori. La canzone di Carmen Consoli è bellissima, non la conoscevo. Grazie