Incredibile ma vero! Catania ha un nuovo primato, anzi un elemento di assoluta unicità: un chiosco di bibite di fronte all’ingresso di un Pronto Soccorso.
Parliamo del nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale Garibaldi, in via Fabio Filzi, dirimpetto al quale è stata autorizzata una ampia struttura, adibita alla vendita e alla preparazione di bibite e miscele varie, che occupa una buona parte del marciapiede.
Proprio di fronte al punto di accesso delle autombulanze e di altri eventuali veicoli che, a sirene spiegate o con clacson strombazzanti, trasportano persone in situazione di emergenza medica che devono ricevere al più presto le cure necessarie. Ogni ritardo può costargli la vita. E anche se, per fortuna, non tutti i casi sono così gravi, non ci sembra il caso di attendere episodi drammatici per denunciare l’assurdità di questa collocazione.
A lungo Catania non ha avuto un Piano Chioschi, anzi possiamo dire che non lo ha voluto, tanto è vero che non è stato approvato neanche quando due funzionari della Direzione Urbanistica lo hanno preparato. Come spesso accade nella nostra città (basti pensare al piano regolatore), si preferisce evitare l’approvazione di norme che abbiano un valore vincolante e impediscano ai funzionari degli uffici, così come ai privati cittadini, di muoversi con ‘libertà’ assecondando gli interessi più forti.
Da un anno a questa parte, tuttavia, la nostra città ha un Regolamento che disciplina l’istallazione di chioschi, stabilendo anche alcuni criteri per la loro collocazione.
Certo, in nessuno degli articoli del regolamento viene espressamente esclusa la possibilità di collocare un chiosco di fronte ad un Pronto Soccorso, anche perché si tratta di una eventualità che neanche la fantasia più sfrenata poteva prendere in considerazione. Ci si limita ad escludere che i chioschi vengano collocati all’interno di aree di pregio storico artistico e monumentale, o là dove possano essere di intralcio alla circolazione.
Nel caso che siano collocati su un marciapiede, è consentito che ne occupino al massimo la metà della larghezza, ed è previsto che lascino “una fascia di rispetto per il passaggio dei portatori di handicap di almeno due metri antistanti il chiosco su tutti i lati”. (art. 4,5 a)
Non andremo con il metro a verificare se il nostro chiosco ottemperi a queste prescrizioni, anche se – ad occhio e croce – occupa più della metà del marciapiede e i due metri per lato non pare proprio che ci siano. Il problema più serio ci sembra un altro.
Anche se, normalmente, la via Fabio Filzi non è particolarmente congestionata, è pur vero che ci sono momenti in cui l’afflusso di veicoli è molto alto e il traffico impazzisce. Accade ogni mattina intorno alle otto, all’orario di ingresso a scuola. A poca distanza dall’ospedale c’è, infatti, un grosso istituto scolastico, il Liceo Turrisi Colonna. E, a maggior ragione, accade di lunedì, quando nella vicina piazza Montessori si svolge il mercato settimanale e la circolazione e il parcheggio diventano decisamente problematici.
La presenza del chiosco, che attira utenti che, a loro volta, possono avere necessità di parcheggiare, diventa un ulteriore motivo di intralcio alla circolazione.
Cosa accadrebbe, anzi cosa accadrà, qualora un’urgenza grave arrivasse al Pronto Soccorso in questi momenti di grande confusione? E’ stata prevista una strategia di intervento diversa da quella di fare gli scongiuri …
Il problema della congestione del traffico, nelle ore che dicevamo, era già grave senza la presenza del Chiosco, che si rivela essere solo la ciliegina sulla torta. E’ la congestione che si crea davanti a tutte le scuole e che un paio di vigli urbani non è in grado di fronteggiare. Negli altri casi, però, non abbiamo i rischi collegati all’eventuale arrivo di un’urgenza medica al Pronto Soccorso. Ci chiediamo se, in fase di pianificazione, queste problematiche siano state prese in considerazione.
Leggiamo sul Regolamento che “l’uso temporaneo di aree pubbliche per l’istallazione dei chioschi” viene concesso dal Comune “ai privati mediante procedura concorsuale a evidenza pubblica” (art. 8,1). Ci sono stati, quindi, un bando ed una concessione data dagli uffici comunali (Attività Produttive, Urbanistica, Ecologia….), all’interno di una pianificazione a cui, nel regolamento, si fa genericamente cenno, ma che non conosciamo.
Per evitare di aggravare una situazione già difficile di suo, suggeriamo di pianificare l’eliminazione del chiosco dalla attuale collocazione.
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Data la crisi della Sanità Pubblica,la risposta è:"Pigliate 'na granita, siente a mmè".
Quando è stato autorizzato questo chiosco ? Perche se fosse prima della stesura del Regolamento difficilmente verrà rimosso. Un suggerimento potrebbe essere trasferirlo nella vicina piazza Montessori.
Mi sembra molto simile alla stazione di servizio (con annessi bar, chiosco e macchine in sosta vietata) che hanno fatto aprire davantil il Garibaldi nuovo in via Palermo.