Casa Betania, un progetto di cohousing sociale a Catania

Muove i primi passi un’esperienza di accoglienza di mamme e bambini migranti in una struttura messa a disposizione dalla diocesi di Catania. Ce la racconta Francesca, che la gestisce per conto del Centro Astalli, di cui è volontaria.

Come tutte le belle favole anche quella di Casa Betania inizia con un “C’era una volta…”. La volta in cui, un anno fa circa, in un pomeriggio come gli altri, al Centro Astalli di Via Tezzano venne a trovarci l’Arcivescovo di Catania, appena arrivato in città.

Eravamo in tanti, come ogni pomeriggio, e – siccome da noi non è possibile bloccare le attività e i servizi neanche quando aspettiamo un ospite, se pur speciale – si ritrovò insieme a noi nella confusione quotidiana del Centro. Visitò i locali, giocò con i bambini, disegnò con loro e insieme canticchiarono una filastrocca pugliese che i piccoli appresero subito con allegria.

Parlammo della bellezza del nostro Centro, della fatica ma anche della gioia della condivisione quotidiana con coloro che, entrando, lasciano nelle nostre mani una parte dei loro problemi, che appaiono così meno pesanti.

Parlammo delle difficoltà di reperire alloggi in una città difficile come Catania. Lasciandoci, Renna aveva detto “pensiamoci…”. Dopo qualche giorno arrivò l’invito a vedere un grande immobile di proprietà della diocesi, in Via Raciti, che avremmo condiviso con altre realtà. Andammo e fummo rapiti dalle potenzialità di quel luogo, iniziando a fantasticare su cosa fare…

Seduti sul muretto della struttura, con tanta paura ma tanta voglia di fare, decidemmo di lanciarci in una grande avventura, ospitare mamme e bambini in un co-housing sociale che avrebbero potuto gestire in semi autonomia.

Tante cose sono poi cambiate nell’arco di un anno, anche le associazioni e le realtà con cui avremmo diviso l’immobile, e con le quali stiamo costruendo un rapporto di collaborazione. E infine, tra firme, carte, arredamento fornito dalla Caritas diocesana e tanta emozione, esattamente durante le festività per Sant’Agata, Casa Betania ha preso vita con i nostri primi due ospiti. Oggi ospita già tre mamme con 5 bambini e la settimana prossima se ne aggiungeranno altre due con un bimbo a testa.

I corridoi pitturati di fresco sono pieni di giocattoli e quadri che tanta gente in città continua a regalarci, insieme ad altre cose necessarie. E la cucina fa sempre odore di cibo buono che porta in terre lontane.

La comunicazione tra le mamme non è semplice, vista la provenienza diversa: Egitto, Burkina Faso, Nigeria. I bambini invece giocano insieme interagendo in maniera perfetta anche se parlano lingue diverse. Si è comunque già attivata, anche in loco, una scuola d’italiano portata avanti dai volontari del centro Astalli. Ci sono, inoltre, due medici volontari che si occupano delle questioni burocratiche sanitarie e di piccole consulenze di cui c’è necessità.

Casa Betania vuole essere porta aperta per il quartiere e prevediamo di coinvolgere i vicini di casa in attività e iniziative che ospiteremo nella struttura.

Siamo solo all’inizio di questa bellissima avventura e ne siamo già orgogliosi e soddisfatti.

Il team di casa Betania è composto da un gestore sociale, che sono io, e da un comitato che prende le decisioni in accordo con il direttivo del centro Astalli. Del comitato, oltre ai volontari dello sportello sanitario, del centro Ascolto e dello sportello legale, fa parte anche una mamma di bambini che frequentano il nostro doposcuola. Nessuno meglio di Binta, mamma senegalese che sa in prima persona cosa voglia dire integrarsi e vivere con i propri figli a Catania, può – infatti – dare preziosi consigli sulla modalità di gestione della casa. E poi c’è Ruma, una meravigliosa collaboratrice egiziana che ci sta dando una grandissima mano d’aiuto insieme a tutta la sua famiglia.

I pilastri di casa Betania sono i volontari, disponibili e pieni di entusiasmo che ogni giorno garantiscono la loro presenza, ma abbiamo anche lanciato una raccolta fondi online che potete trovare nella pagina facebook “centro astalli catania odv”.

Argo

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