Sant’Agata amata dai più giovani? Sì, da molti di loro, anche se questa scoperta potrebbe stupirci. C’è la tradizione, filtrata soprattutto dalle famiglie del popolo, a rendere importante questa Santa, ma c’è anche l’attualità di questa figura di donna determinata, coraggiosa, forte e insieme fragile, fatta oggetto di violenza da parte di chi vuole piegarla al suo volere.
Di questa doppia valenza, adesione alla tradizione e scoperta di modernità, si sono fatti interpreti gli alunni del Liceo artistico Angelo Musco, che hanno scelto di realizzare, attorno alla figura di Agata, una mostra, ‘Omnia vincit amor’, inaugurata lo scorso 2 febbraio, che resterà aperta fino al giorno 13.
Di “moltelici declinazioni contemporanee della figura di Sant’Agata”, di “una Santa che incarna i valori della forza, dell’autodeterminazione femminile, della Fede, potentemente attuali”, ha parlato, in occasione della inaugurazione, il preside Mauro Mangano.
Ospitata in parte a palazzo dei Chierici e in parte in una sala di palazzo Platamone, la mostra può essere adeguatamente apprezzata qualora se ne colgano alcune importanti caratteristiche. Prima tra tutte il lavoro di squadra, il coinvolgimento di tutti gli alunni, dalla classe prima alla quarta, guidati dalle docenti Miriam Scarpa, Lucrezia Ciuro, Oriana Tabacco.
Originale e suggestiva la grande istallazione collocata nell’androne di palazzo dei Chierici, realizzata su strisce di carta da parati, nello spirito del riutilizzo di materiali di varia natura, che caratterizza questa scuola. L’immagine della Santa si impone per le sue dimensioni, pur mantenendo un carattere discreto e raffinato per l’uso delicato del colore. Il bozzetto, realizzato da due alunni di secondo anno, è stato poi sviluppato dai ragazzi di terza e quarta classe, mentre gli allievi di prima lavoravano alle rosette da collocare ai piedi della Santa, a richiamare i fiori freschi sempre presenti sul fercolo.
C’è lavoro collettivo e riutilizzo di materiali anche nell’allbero di polistirolo dai cui rami pendono raffigurazioni pittoriche degli ex voto. Ma c’è spazio anche per la creatività individuale. come nel caso dell’abito realizzato – con il supporto delle compagne – da un’alunna che ha voluto raccontare Agata, non solo attraverso il colore (rosso del martirio e bianco della purezza) ma anche attraverso la presenza di un cordone bianco che, se per un verso richiama le corde che guidanoil fercolo nel suo avanzare, per l’altro verso suggerisce il pensiero del vincolo, della prigione, a cui si associa il desiderio di libertà.
Tratto sicuro, grande senso delle proporzioni e gusto del colore si evidenziano nel dipinto che raffigura quattro variazioni dell’efficie della Santa, realizzato da un bravissimo alunno con disabilità, che esprime il meglio di sé nelle produzioni artistiche. Tra identificazione con Agata e sfumature espressive di devozione si colloca il lavoro imperniato sul volto di una giovane donna, una alunna del Liceo, da cui è stata poi tratta la locandina. Altre elaborazioni del busto della Santa arricchiscono la mostra, mentre la mappa che riproduce il percorso del fercolo attraverso la città, offre la possibilità di esprimere, su post-it colorat, i desideri, la gratitudine, le emozioni provate dai fedeli.
Così il circolo si chiude, perché proprio dalle emozioni suscitate da Agata e dalla sua festa è iniziato il percorso creativo di questi ragazzi. Ne sono testimonianza i video, realizzati da alcuni compagni guidati dai docenti di discipline multimediali, che riprendono le interviste, talora toccanti, in cui i giovani hanno raccontato di sé nel rapporto con questa Santa, che – anch’essa giovane – ha sfidato il martirio e la morte in nome di principi e valori saldi, da difendere con coraggio.
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COMPLIMENTI ai GIOVANI.
È IMPORTANTE aver dato la possibilità ai GIOVANI di esprimere la propria fede interiore verso Santa Agata, attraverso l'arte.
Bellissima iniziativa culturale che coinvolge i giovani, tutti i cittadini e turisti.