Salvini non lo dice, ma il progetto esecutivo del ponte sullo Stretto di Messina non c’è ancora. Il 30 settembre è stato presentato l’aggiornamento di quello definitivo, lo step precedente. Per quello esecutivo si parla del mese di ottobre 2024, mentre i tempi di realizzazione (ammesso che ci sarà una realizzazione) sono stimati in sette anni.
D’altra parte siamo in Sicilia, la regione italiana che ha il più alto numero di opere pubbliche incomplete, 138. Sì avete letto bene, 138. Peraltro è lo stesso numero dell’anno scorso, non possiamo dire neanche “eppur si muove”. In fondo, stiamo parlando soltanto di 406 milioni di euro.
Come scrive Giacomo Di Girolamo (linkiesta.it) “Le cause che portano al non completamento di un’opera pubblica sono principalmente tre: mancanza di fondi (cinquantuno casi) cause tecniche (come ad esempio il cambio in corsa del progetto per eventi sopravvenuti: sessantacinque casi), fallimento della ditta che ha vinto l’appalto (ventidue casi)”.
Tra le opere incomplete ricordiamo: il raddoppio della Ragusa-Catania, la Palermo-Agrigento, le strade interne, tra cui alcune “regie trazzere” del periodo borbonico, da allora mai ammodernate. E poi l’anello autostradale per collegare Mazara a Trapani, inserito, nel 2001, nel programma di “infrastrutture strategiche” per il Paese. Un’opera con un iter particolarmente complicato tanto che nel 2021, ricorda sempre Di Girolamo, “il governo nomina un Commissario straordinario per il completamento dell’opera (in verità, qua si tratta di cominciare, prima ancora che di completare…). Grazie ai suoi poteri può velocizzare l’iter. Si scopre anche che l’opera è ferma, per un parere, al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. L’iter si sblocca. C’è la gara, ma nel frattempo mancano i soldi, sono stati dirottati altrove. Sembra, insomma, un romanzo di Camilleri”.
Quanto al sistema aeroportuale, l’incendio estivo nello scalo catanese ha messo in evidenza le difficoltà strutturali presenti in tutta la regione, con quaranta milioni al giorno di mancati introiti.
E i treni? In Sicilia si parla di alta capacità (consente un passaggio più frequente, non più veloce dei treni) e non di alta velocità, mentre il doppio binario è attivo solo su 200 kilometri sui 1600 di linea ferrata siciliana.
Anche qui, si può citare una storia esemplare: nel 2013 è stata chiusa la linea ferrata per il collegamento diretto tra Palermo e Trapani a causa di una frana vicino la città di Alcamo. La tratta è interrotta da dieci anni, i lavori per il ripristino sono stati appaltati solo a febbraio 2022. Non sappiamo se sarà pronta prima del 2030, l’anno della ipotetica inaugurazione del Ponte.
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Il ponte non si farà mai perché è irrealizzabile per mancanza di tecnologia e di materiali adeguati.ii resto sono chiacchiere