Un investimento di 6 milioni di euro per non partecipare al festival di Cannes. Una storia di dissipazione delle risorse pubbliche raccontata da Pompeo Benincasa, fondatore e direttore artistico di Catania Jazz, fondatore e presidente del C.A.M. (Coordinamento Associazioni Musicali Siciliane). Una presenza costante nel panorama del Jazz italiano e internazionale.
Tredici volte viene citato il Festival di Cannes nel decreto col quale il dirigente della Film Commission siciliana e il dirigente generale del Turismo, avevano deliberato la somma di € 3.750.000,00 da destinare
all’Absolute Blue, società anonima lussemburghese retta da un fotografo belga, dopo averne concessi (incassati) € 2.300.000,00 nel 2022.
La Regione Siciliana al Festival di Cannes, però, non c’è mai stata, e le premesse con le quali si giustificava l’investimento di 6 milioni di euro, la promozione della Sicilia come set e, quindi, la creazione di occupazione nel settore ecc, erano tutta fuffa.
Se quest’ultimo fosse stato lo scopo, la Regione avrebbe potuto/dovuto partecipare effettivamente al Festival di Cannes con un investimento modesto.
Il Festival, infatti, non è solo film in competizione, tappeto rosso e star internazionali, ma è la più grande fiera del cinema al mondo.
E’ dentro il Palais du Cinema, al Marchè du Film, che produttori, distributori, Ministeri e commissioni del Cinema del pianeta si incontrano e fanno affari. Ed è lì che si promuove di tutto.
Quest’anno l’Arabia Saudita, per annunciare lo stanziamento di 1 miliardo di dollari per chi intende usare quel paese come set cinematografico, ha speso -forse- qualcosa in più degli altri 277 espositori presenti, visto che le conferenze stampa, l’uso delle sale grandi del Palais, hanno un
costo supplementare rispetto allo stand fieristico possiamo quantificare in 20/25000 euro quanto investito dai ricchi sauditi nel Festival.
Diversamente, la Regione Siciliana che aveva deciso di spendere 6 milioni di euro non ha trovato gli spiccioli sauditi per essere presente tra i 278 espositori di 121 Stati, 4800 giornalisti accreditati, 300 TV e 14000 visitatori professionali (la fiera non è aperta al pubblico).
E dov’era la Regione Siciliana? In un hotel di Cannes, dove ha esposto 12 foto di uno sconosciuto fotografo spacciato per esclusivista di eventi.
Questa vicenda è emblematica ed evidenzia non solo la mancanza di una visione progettuale complessiva rispetto agli investimenti culturali, ma conferma il perdurare di un sistema che resiste ed è, evidentemente, difficile, ma non impossibile, da estirpare.
Con la sentenza del 9 marzo 2023 si apre un nuovo scenario, infatti il TAR di Palermo, dando ragione al presidente Schifani, afferma indirettamente che il finanziamento milionario del 2022 era illegittimo. Inoltre, gli atti sono stati trasmessi alla Procura e alla Corte dei Conti per “accertare eventuali responsabilità dell’Amministrazione regionale”.
Ancora una volta tocca alla magistratura, nel silenzio della politica, il compito di fare chiarezza per capire come l’Amministrazione regionale impiega i nostri soldi.
Giustappunto!
Eravamo così soddisfatti di Schifani da votare in massa Trantino (specie dopo aver sentito che le tasse sono un pizzo di stato) …