50 ettari, il doppio della estensione del Boschetto della Plaia: queste le dimensioni del Parco di Librino previsto nel vecchio Piano di Zona.
La realizzazione di questo Parco è stata inserita nel progetto presentato dal Comune di Catania per l’utilizzo dei fondi europei destinati ai Piani Urbani Integrati delle Città Metropolitane, senza che – tuttavia – siano stati precisati gli interventi che si intendono attuare.
Nella scheda del progetto Catania+32 si parla infatti, genericamente, di spazi sportivi ed attrezzature in ampliamento dell’attuale campo di rugby, di riqualificazione di sedi stradali (viale Librino-Monacada e viale San Teodoro) per favorire la mobilità dolce e di ristrutturazione del plesso della scuola Brancati su viale San Teodoro.
Non possono certamente essere questi gli interventi, peraltro non ben specificati, finalizzati a far nascere un parco, per giunta di queste ampie dimensioni. Basta dire che non vi è nemmeno un accenno al verde, al suo impianto, alla sua gestione e manutenzione .
Eppure questo Parco potrebbe essere una grande risorsa, non solo per Librino ma per tutta la città, tanto più che nascerebbe in aggiunta a quello che da Monte Po giunge alla foce dell’Acquicella, anch’esso inserito nel Piano Integrato e finanziato con i fondi del PNRR.
Godere della sua vegetazione, passeggiarvi, utilizzarne le strutture sportive, potrebbe rendere Librino una meta attraente per tutti i catanesi, contribuendo a rompere l’isolamento del quartiere e la sua conseguente ghettizzazione.
E’ già accaduto con il ben più piccolo Parco Gioeni, ormai frequentato da cittadini che vi si recano da tutte le parti della città.
Per Librino la costituzione del Parco potrebbe rappresentare una svolta. Ecco perché è opportuno che i residenti di quest’area concorrano alla formulazione di un progetto chiaro, segnalando le proprie esigenze e stimolando l’Amministrazione affinchè vengano precisati gli interventi da effettuare e si cerchino ulteriori linee di finanziamento con l’utilizzo di altri bandi europei.
La sollecitazione è stata fatta da Maurizio Palermo, ingegnere ed esperto di urbanistica, nel corso dell’assemblea convocata, nella scorsa settimana, dal Comitato Librino Attivo e ospitata presso la sede dei Briganti.
La questione del Parco era stata già posta da una residente che, con riferimento ad alcuni interventi dell’Amministrazione in zona Castagnola, aveva denunciato la realizzazione di una “pista ciclabile con marciapiede, e pali della luce neanche messi in sicurezza”, di fatto un nastro di cemento abbastanza avulso dal contesto e ben lontano dalle esigenze e dalle aspettative degli abitanti.
L’intervento di Maurizio Palermo ha ampliato la prospettiva ricordando che a Librino il Piano di Zona prevede un Parco di grandi dimensioni, al cui interno doveva essere collocato anche il nuovo stadio di calcio con ampi parcheggi di servizio.
Il nuovo stadio, con annessi e connessi, non è più una priorità e tutta l’idea progettuale di utilizzo di quell’area va ripensata, non solo dall’Amministrazione, oggi rappresentata dal Commissario Portoghese, ma anche dal quartiere.
Compete ai residenti anche la formulazione di proposte sulle strutture sportive da realizzare. Già adesso, i dieci milioni previsti nel Piano Integrato per “strutture sportive in ampliamento al Campo di Rugby”, non è chiaro come debbano essere impiegati né a quali sport debbano essere destinati.
Perchè – ha proposto Palermo – non creare strutture che possano essere utilizzate in campionati non solo locali, ma anche regionali, nazionali e persino internazionali? Gli spazi da utilizzare sono sufficientemente ampi e la possibilità di svolgere a Librino competizioni importanti contribuirebbe a porre quest’area al centro dell’attenzione generale, senza alcuna implicazione negativa, come invece purtroppo oggi spesso accade.
Altra questione su cui i residenti devono sollecitare l’Amministrazione è l’utilizzo del plesso abbandonato della scuola Brancati, alla cui ristrutturazione sono destinati più di sei milioni di euro.
Su questo le associazioni hanno già iniziato a ragionare, scoprendo – carte alla mano – che l’Amministrazione, nella sua proposta progettuale, ha già commesso un errore prevedendo l’intervento di ristrutturazione nell’edificio attualmente funzionante dell’istituto, e non nel plesso degradato e vandalizzato, distante circa 700 metri.
L’errore è riparabile, ma conferma la fretta e il pressappochismo con cui è stato redatto il Piano. Adesso tocca ai residenti e al Comitato Librino Attivo, impegnato a promuovere iniziative civiche di partecipazione, svolgere un ruolo di incitamento e di controllo, sopperendo all’assenza di idee e proposte progettuali da parte degli Uffci comunali.
GRAZIE dell’opera di denuncia e sensibilizzazione che svolgete, in un contesto di inqualificabile ignoranza e pressappochismo da parte dell’amministrazione.
Tuttavia penso che il commissario Portoghese , sia persona in grado di intervenire costruttivamente convocando le varie parti interessate e successivamente traducendo i vari bisogni e desiderata in un piano serio e fattibile, con la collaborazione di tecnici degni di questo nome .