A Librino si legge e si discute di libri. Da due anni lo fa con costanza e con passione un gruppo di amici che a Librino vive o che lo raggiunge appositamente da non piccole distanze perché lì si sente a suo agio e viene stimolato a riflettere, a confrontarsi.
I locali sono quelli della Librineria, nella Club House del Campo San Teodoro, e tra i lettori c’è anche Piero Mancuso, fondatore dei Briganti Rugby, che ci presenta questa bella esperienza proponendola a chiunque abbia voglia di parteciparvi.
A volte ci si domanda se esistano delle oasi in cui riparare in questa città che appare così ostile. “Affamate Letture” sembra esserlo.
Affamate Letture è il club del libro nato da un’idea della Librineria, la biblioteca popolare che vive nella Club House PippoPeppe 23 del Campo San Teodoro Liberato, la casa dei Briganti Rugby Librino.
È un club aperto, il che vuol dire che chiunque voglia partecipare può farlo semplicemente presentandosi agli incontri che si svolgono a cadenza mensile. Di volta in volta si sceglie un libro ed intorno alla lettura di quel libro ci si confronta e si condividono riflessioni, memorie, divagazioni.
Il club è partito leggendo Camilleri – era il luglio 2020 – parlando di sicilianità, poi ha spaziato dal sogno zapatista con la Linea Madre di Saldana Paris, a donne e scienza con la storia di Ipazia, poi ancora donne ed emancipazione con La ladra di parole di Abi Darè, a Resistenza Partigiana con L’Agnese va morire di Renata Viganò, ed ancora molti altri argomenti che ci regala l’universo della lettura.
Nonostante le difficoltà legate al covid – ed alla impossibilità di riunirsi fisicamente -, il gruppo ha mantenuto accesa la fiammella continuando a scambiarsi consigli, libri, sogni, fino a quando è tornato ad incontrarsi all’inizio di questa estate.
Gli incontri sono organizzati con una breve introduzione sul libro in discussione – fatta a rotazione – che apre il confronto sui vissuti dei lettori attorno al racconto. A briglie sciolte e con la massima libertà.
L’ultimo incontro, quello di settembre, è stato sul libro scritto a quattro mani da Pif e dal giornalista Marco Lillo, “Io posso“, che racconta la storia delle sorelle Pilliu e della loro solitaria e tenace lotta alla mafia nella Palermo del sacco edilizio.
Una storia che ha colpito il gruppo di lettura, sia perchè si tratta di una delle mille vicende di ingiustizia e malavita che inquinano la Sicilia e restano nascoste e sottotraccia, sia perchè nel corso della storia di queste coraggiosissime eroine il nemico risulta essere sia il potere imprenditoriale in mano alla mafia, sia lo Stato, con una giustizia che fa acqua da tutte le parti e con una burocrazia a dir poco criminale.
Un libro che è stata una bellissima sorpresa. Ed un libro che ha anche aperto una riflessione sulle dinamiche di prevaricazione che attanagliano anche buona parte del territorio di Librino, troppo spesso ostaggio sia di atteggiamenti ed interessi malavitosi ma anche e soprattutto soffocato da una presenza delle istituzioni pavida ed a singhiozzo, totalmente inadeguata ad affrontare le questioni che si avvicendano nel territorio.
Non ultime le vicende legate alla gestione del rinnovato palazzo di cemento o della fantomatica cittadella della polizia che probabilmente verrà vergognosamente scippata al quartiere.
Tornando ad Affamate Letture, una votazione on line sul gruppo facebook ha decretato che il prossimo 29 ottobre il gruppo si riunirà su “Memoriale del convento” di Josè Saramago, un classico della letteratura europea contemporanea.
Come sempre, chiunque voglia partecipare è sempre il benvenuto, anche chi il libro non arriva a leggerlo ma lo vuole raccontato…
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Che bella notizia! Mi riempie il cuore di gioia e rinvigorisce la mia speranza che non vuole esaurirsi. Chissà che, superando la mia difficoltà a guidare su parte di quella strada per arrivare a Librino, non partecipi anch'io per contribuire alla lettura comune. Il mio primogenito, Francesco Toscano, è stato per tanti anni parte de I briganti: ha contribuito all'insegnamento del rugby in questa preziosa parte della nostra città. Anche la mia prima nipotina, allora bambina, Martina, ha partecipato talvolta a quella esperienza entusiasmante e costruttiva. Dobbiamo raccontare, raccontare, diffondere, coinvolgere, unire,... Non dividete le vostre imprese da quelle di altri ; praticate la pace, la solidarietà reciproca, il riconoscimento dello sforzo e del dono degli altri, reciprocamente. Diversamente il messaggio che passerà non sarà solo positivo.