Nel corso di un recente incontro della Consulta Comunale del Verde, in cui si discuteva dell’accesso alla stazione ferroviaria Fontanarossa e della riorganizzazione della viabilità e del verde, è emerso il tema dei parcheggi.
Ce ne sono ormai molti di parcheggi nell’area areoportuale, già realizzati e in corso di costruzione, e occupano buona parte della sua superficie.
Sarebbe grave se risultassero vere le dichiarazioni che pare abbia fatto, nel contesto della Consulta, il rappresentante della SAC, affermando che i parcheggi dell’aeroporto non hanno una pavimentazione permeabile e che non sono, in ogni caso, sottoposti alle norme del Regolamento edilizio del Comune perché “l’aeroporto è un’altra cosa”.
La permeabilità dei suoli non è questione di importanza secondaria e lo è si visto negli allagamenti disastrosi determinati, nella nostra città e non solo, dai recenti episodi di maltempo.
Sulla permeabilità dei suoli, così come sulla invarianza idraulica degli interventi urbanistici, insiste più volte il Regolamento Edilizio Comunale, che vi dedica anche specifici articoli (dal 79 alll’81) nella parte in cui si affronta la gestione delle acque meteoriche.
Viene affermato l’obbligo di mantenere costante, senza forti e pericolosi aumenti, la portata delle acque che defluiscono verso la rete fognaria, le strade, i corsi d’acqua, prevedendo sistemi e tecniche che permettano al terreno di assorbire in loco le acque piovane.
E’ evidente che le prescrizioni hanno una importanza tanto più rilevante quanto più è estesa la superficie degli interventi edilizi.
Sembrano questioni squisitamente tecniche ma hanno ricadute molto concrete e che possono essere anche molto gravi, soprattutto in una zona depressa come quella dell’aeroporto, in cui si verificano ogni anno allagamenti, di cui subiscono le conseguenze soprattutto gli abitanti del Villaggio Santa Maria Goretti.
La zona aeroportuale ricade infatti su quello che era una volta il Pantano d’Arci, una zona umida classificata ad alta pericolosità idrogeologica dal Piano di assetto idrogeologico (Pai) della Regione Siciliana.
Di criticità strutturali e di concause negli allagamenti che si verificano in quell’area in caso di pioggia si parla in un Comunicato della Procura di Catania, risalente al 2012, riportato su Argo.
Alla mancata realizzazione dei canali di scolo previsti nel progetto dell’ipermercato Porte di Catania, alla manutenzione carente e al restringimento forzato dell’alveo dei corsi d’acqua presenti in zona, e ad altre cause di esondazione, identificate già allora, si aggiunge adesso una nuova possibile concausa, la impermeabilizzazione dei parcheggi aeroportuali.
Il tema dei parcheggi, nel Regolamento edilizio, viene trattato in un apposito capitolo (l’ottavo della parte terza) in cui, oltre a prescrivere le dimensioni minime dei posti auto, la tipologia di verde da adottare, la quota da riservare al posteggio bici, si impone l’obbligo della permeabilità che deve essere (art. 121) “tassativamente” garantita su “almeno l’80% della superficie delle aree a parcheggio”.
Una prescrizione molto precisa, senza appello, che chiunque realizzi un’opera, a maggior ragione se pubblica, deve conoscere e rispettare.
Nè si può ritenere che l’aeroporto sia “un’altra cosa”, perché il Regolamento edilizio ha validità su tutto il territorio del Comune e su tutte le opere, anche di altri enti.
D’altra parte, anche se l’aeroporto, che è un’opera pubblica di interesse sovracomunale, dovesse essere sottoposto a disposizioni sovraordinate, cioè comunitarie o nazionali, è impensabile che esse prescrivano la realizzazione di parcheggi interamente asfaltati.
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La scelta di impermeabilizzare la pavimentazione dei parcheggi non è giustificata nemmeno da una esigenza di risparmio, non avendo la pavimentazione drenante costi particolarmente elevati.
A parte il fatto che la necessità di rimediare ai danni derivanti da comportamenti scorretti di alcuni comporta, per la comunità dei cittadini, un costo ben più rilevante.
Si pone, a questo punto, il problema delle responsabilità e dei controlli.
Catania si è dotata di un Regolamento edilizio che ha contenuti piuttosto avanzati, ma non pare che l’Amministrazione provveda con la dovuta solerzia a verificarne l’applicazione. Una omissione che la rende corresponsabile con chi, non rispettando le norne, mette a rischio la sicurezza dei cittadini.
Che le prescrizioni relative ai parcheggi non fossero rispettate, neanche a livello di progetto, lo avevamo osservato anche analizzando – due anni addietro – i progetti dei parcheggi scambiatori che Catania dovrebbe realizzare con i finanziamenti regionali.
Sebbene a redigere questi progetti siano stati dei tecnici della stessa Amministrazione, né le alberature, né le pavimentazioni, né gli stalli per bici etc, indicati nella progettazione sono conformi alle prescrizioni del Regolamento edilizio, come dire che l’Amministrazione non conosce la propria normativa.
Come pretendere allora che la rispetti un privato, sia pure una società che gestisce un grosso aeroporto e che, forse per questo, si ritiene al di sopra delle regole?