Fermarsi a guardare le stelle può essere per i bambini l’occasione perché si accendano in loro “nuovi immaginari e scintille di futuro”.
Proprio per mettere a disposizione dei bambini l’esperienza di osservare il cielo stellato, l’associazione Il Cielo Itinerante sta realizzando un tour a tappe, partito dalla Sicilia e adesso in viaggio verso il Nord.
In ogni tappa vengono proposti ai bambini laboratori ed attività manuali, o eventi artistici realizzati con la collaborazione di associazioni locali, ed una sessione di osservazione guidata del cielo attraverso un telescopio montato su un pulmino.
Sono state scelte località caratterizzate da povertà educativa e disagio sociale, quelle in cui i bambini hanno meno opportunità di fare esperienze arricchenti dal punto di vista scientifico.
Il progetto nasce dalla convinzione che lo studio, specialmente delle materie scientifiche, matematiche e tecnologiche, sia un elemento essenziale per sviluppare nei bambini uno spirito critico e autonomo che li renderà un giorno cittadini più consapevoli. Esso permette, inoltre, di creare una società più inclusiva, “che offra uguaglianza di opportunità per tutti, indipendentemente dal livello socio-economico di provenienza”.
Il progetto si ispira, anche nella denominazione, a quello (The Travelling Telescope) lanciato nel 2014 in Kenya da Susan Murabana e Daniel Chu Owen per promuovere l’apprendimento delle scienze tra i bambini e le bambine di vari villaggi, incoraggiando l’immaginazione attraverso l’osservazione diretta del cielo.
A settembre 2020, su iniziativa di Ersilia Vaudo e Alessia Mosca, venne organizzato, in collaborazione con associazioni locali che si occupano di disagio educativo, un campo estivo STEM (acronimo per Science, Technology, Engineering, Mathematics) per bambini del quartiere napoletano di Forcella.
Visto il successo dell’iniziativa e l’effetto positivo sui bambini dell’esposizione alla scienza, nel febbraio 2021 nasce l’associazione Il Cielo Itinerante, per replicare il progetto in altre zone svantaggiate del Paese con la convinzione che “percorrere l’Italia e fermarsi laddove di solito le scienze non arrivano” sia il primo fondamentale passo da compiere per giungere a una società delle pari opportunità.
L’esperienza della pandemia, che ha accentuato le disuguaglianze e peggiorato i rendimenti delle ragazze e dei ragazzi svantaggiati dal punto di vista socio-economico, ha reso ancora più urgente la necessità di attivare e rinforzare l’interesse verso le materie cosiddette STEM attraverso modalità complementari a quelle scolastiche.
.Le discipline scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) sono spesso quelle in cui i piccoli che appartengono a famiglie più vulnerabili si rivelano più penalizzati, e lo sono stati certamente in questo periodo di pandemia e di didattica a distanza, non potendo usufruire adeguatamente dell’accesso alla banda larga e ai computer nè della disponibilità di ambienti propizi all’apprendimento.
Iniziato a Palermo, al Planetario di Villa Filippina, il tuor ha toccato, in Sicilia, Mazara del Vallo, Favara, Acate, Randazzo e Messina, proseguendo poi con altre tappe in Calabria, Puglia, Molise e Abruzzo, Si concluderà il 24 agosto a Rimini.
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