Sul nostro territorio sono state recentemente avviate tre iniziative naturalistiche da parte di associazioni di cittadini che intendono prendersi cura e valorizzare i luoghi che abitano.
I comuni interessati sono quelli di Belpasso, Mascalucia e Milo.
A Belpasso è appena nata l’associazione ‘Sciaraviva’ con l’obiettivo di impedire la distruzione definitiva della colata lavica del 1669, della quale si ribadisce il valore storico e paesaggistico e sulla quale si vuole favorire la ricrescita del bosco, raso al suolo negli anni 80/90 del secolo scorso da un’amministrazione comunale poco lungimirante.
Gli abitanti di Mascalucia il 6 giugno si sono dati da fare per ripulire il bosco di Ceraulo, un’oasi di macchia mediterranea di 17 ettari che cresce a ridosso del paese, un polmone verde troppo a lungo trascurato. Costituitisi in varie associazioni e comitati, cercano ora di renderlo fruibile alla comunità.
Infine a Fornazzo, la giovane associazione culturale “Trucioli”, attiva nella promozione del territorio, aiutata dal CAI di Acireale, ha realizzato una mappatura degli alberi secolari e degni di interesse che vivono nel comune di Milo e provvederà nei mesi seguenti a segnalarli con dei cartelli e, auspicabilmente, ad intavolare delle trattative con i proprietari dei terreni in cui alcuni si trovano, per permetterne la visita e proteggerli.
L’associazione Trucioli ha dato inoltre vita all’ecomuseo di Fornazzo, un’architettura in legno con ampio spazio verde dedicata ad esposizioni artistiche ispirate alla natura ed alle tradizioni della lavorazione del legno diffuse nella zona.
Iniziative come queste le segnaliamo perché crediamo abbiano un senso che va aldilà del loro valore reale. Sono innanzitutto iniziative che partono “dal basso” dalla libera scelta di gente comune. Questa gente è preoccupata, non per le barriere coralline australiane che scoloriscono o per la foresta amazzonica che va in fumo, ma per pezzi di mondo che stanno sotto il loro sguardo, che conoscono da sempre.
Queste persone hanno “guardato” il loro pezzetto di mondo, hanno giudicato che era bello, e hanno deciso di fare qualcosa per proteggerlo, per valorizzarlo, per farlo conoscere. Poi hanno cercato altri che, nel territorio, la pensavano come loro.
Allora si sono incontrate, per discutere, per decidere il da farsi. Questa strana procedura favorisce quella che una volta si chiamava “comunità umana” unica forma capace di “democrazia dal basso”, cioè di un’azione politica (nel senso greco del termine) vera.
L’uomo ha due coordinate in cui è immerso, lo spazio ed il tempo. Il tempo se lo è un po’ inventato: a volte ciclico a volte lineare, a volte scorre veloce, altre non passa mai…. non ci stiamo troppo a nostro agio, abbiamo lo sguardo spesso rivolto a un passato ormai perduto o ad un futuro le cui “magnifiche sorti e progressive“ non sembrano più così certe a nessuno.
Poi abbiamo lo spazio, ed è un’altra cosa: è qui, è ora, lo stiamo calpestando con i nostri piedi, cambiando con le nostre mani, guardando con i nostri occhi.
Lo abitiamo, è il nostro mondo: ed è tutto ciò che abbiamo.