Come sanno i nostri lettori, da tempo abbiamo messo in evidenza che a Catania, in via S. Euplio, cioè in un’area del centro storico in cui abbondano i reperti archeologici, sono in corso lavori per trasformare la struttura ottocentesca dell’ex Monte di Pietà in un albergo, con annesso parcheggio interrato.
Ci ha stupito trovare sul sito del Comune alcuni dei permessi per costruire, rilasciati a più riprese dalla Direzione Urbanistica, che autorizzano questi lavori.
Per conoscere anche gli atti amministrativi non pubblicati sul sito del Comune e verificarne la correttezza, li abbiamo richiesti alla Direzione Urbanistica già dall’otto settembre del 2020. Non pensavamo che tale semplice e chiara richiesta potesse avere un iter che definire complicato è poco.
In un primo tempo la richiesta era stata ritenuta incongrua a causa della mancata indicazione di un interesse diretto, a cui però, nelle richieste di accesso civico generalizzato, non è necessario fare riferimento, dato che questa forma di accesso è stata pensata e voluta dal legislatore proprio per permettere a tutti i cittadini un controllo sugli atti della pubblica amministrazione.
Ritardo e modalità della risposta ci hanno indotto ad una ferma replica, tanto più che ci eravamo già rivolti alla Resposabile della Trasparenza del Comune di Catania per segnalare il ritardo. Sta di fatto che le obiezioni alla consegna degli atti sono cadute, anche se con un ribaltamento paradossale: nella mail successiva dell’Ufficio ci si indicava, indirettamente, come responsabili della mancata consegna.
Ci veniva ricordato, infatti, un precedente invito a prendere contatto telefonico con l’ufficio e ci si sollecitava a pagare i diritti di segreteria richiesti per la consegna. Una risposta che si potrebbe leggere anche come una implicita giustificazione del proprio ritardo, destinata alla Responsabile della Trasparenza, a cui tutte le mail sono inviate per conoscenza.
Ma gli inviti a noi rivolti non sono così lineari come sembrano. Le telefonate quasi quotidiane (o, più spesso, i vani tentativi di contatto telefonico), da parte nostra, c’erano e si sono state, con nessun esito se non quello di far trascorrere inutilmente altro tempo. Quanto al pagamento dei diritti, come pretenderlo se ancora non si sa se, e come, avverrà la consegna dei documenti?
Ecco quindi la nostra ulteriore missiva, che trovate qui, con la quale sollecitiamo la Direzione Urbanistica a consegnarci i documenti richiesti senza subordinare la consegna ad una presa di contatto impossibile ed infruttuosa.
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Ed anche inutile, visto che i documenti possono essere inviati via mail al nostro indirizzo di posta elettronica certificata o consegnati brevi manu rintracciandoci agli indirizzi o ai numeri telefonici ben noti all’Ufficio perché sempre indicati nelle mail.
In sostanza un invito a desistere dalla “dilazione illegittima e ingiustificata” con cui è stato abbondantemente superato il termine stabilito dalla legge per “consentire l’effettivo esercizio del diritto di accesso”.
Con la speranza che potremo presto verificare, documenti alla mano, se l’iter burocratico/amministrativo relativo ai lavori in corso abbia rispettato quanto previsto dalle procedure. E darvene conto.
Forse scottano i nomi delle persone o delle ditte che hanno comprato l’immobile o lo hanno avuto in concessione. L’urbanistica ha la pelle dura ed è potente, specie con le persone che hanno le mani in pasta sul tema delle concessioni.Ritengo sia necessario non solo insistere ma anche denunciare. Verranno fuori delle belle sorprese.