Tra le voci che si stanno levando per mettere in guardia contro i pericoli di un rinnovato protagonistmo delle mafie nella situazione di crisi economica determinata dalla pandemia c’è quella di Enzo Guarnera, avvocato penalista catanese che da anni contrasta la mafia nell’esercizio della professione e nell’associazionismo. Eccola
La grave crisi economica, che rischia di sconvolgere il sistema economico mondiale, può diventare terreno fertile per gli affari delle varie mafie. In tal senso si sono levati numerosi allarmi da parte di autorevoli magistrati, associazioni e singoli cittadini.
Andiamo con ordine.
Si sta determinando una diffusa mancanza di liquidità, a motivo che molte attività produttive sono ferme e, di conseguenza, numerose categorie di lavoratori vedono progressivamente esaurirsi le loro fonti di reddito. A fronte di ciò avverto un ritardo nel mettere a punto efficaci strategie di sostegno e, in prospettiva, di ripresa e di sviluppo.
L’ Unione Europea sta manifestando i propri limiti strutturali. Prevalgono gli egoismi sovranisti a scapito della solidarietà. Sotto questo profilo si registra un fenomeno di regressione ideale e politica. Ovviamente ciò aggrava la crisi in atto e rende più difficili le soluzioni.
In tale contesto il fenomeno mafioso rischia di assumere un rinnovato protagonismo.
È notorio che le organizzazioni criminali, negli ultimi anni, hanno ridotto notevolmente l’uso esplicito della violenza per il controllo del territorio di rispettiva competenza. Ciò si può collegare sia alla più efficace attività di contrasto di Magistratura e Forze dell’Ordine, sia all’impatto avuto dalla stagione delle stragi sugli assetti interni dei gruppi mafiosi.
Tale flessione della violenza apparente si è accompagnata, anzi è funzionale, a una progressiva estensione delle mafie nell’ambito delle attività economiche legali, o formalmente tali.
Questo fenomeno è favorito dalla presenza di una “zona grigia”, sempre più vasta ed eterogenea nelle sfumature e nella sua articolazione, che risulta composta, in modo variabile, da politici, imprenditori, burocrati, professionisti, logge massoniche deviate. Tale area rappresenta il luogo nel quale le diverse tipologie di alleanze si stringono, si modellano e si ricompongono.
La presenza e la compartecipazione delle organizzazioni criminali nelle attività formalmente legali è un tratto distintivo della loro capacità di concentrarsi e mimetizzarsi all’interno della società.
Da sempre la loro azione è orientata alla ricerca del potere e del profitto.
L’accumulazione della ricchezza viene perseguita sia attraverso attività di tipo predatorio che, soprattutto, attraverso l’affermarsi di transazioni o relazioni basate sulla reciprocità e sulla compartecipazione.
Questo, sinteticamente, il contesto. Tale fase storica può diventare terreno fertile per le descritte attività illegali delle varie tipologie di mafia.
La mafia dispone di notevole liquidità e, grazie ad essa, può intervenire nel sostegno di imprenditori in crisi, sia acquistando a basso costo negozi e aziende tramite prestanome, sia entrando quale socia di fatto, in maniera silente, senza modificare l’assetto proprietario esistente.
Si aggiunga che anche nei confronti dei singoli cittadini, sempre più impoveriti dalla crisi, le organizzazioni criminali possono sostituirsi alle banche nella erogazione del credito. Ovviamente con tassi di interesse elevati. È pertanto prevedibile una recrudescenza del reato di usura.
Cosa fare?
Innanzi tutto è auspicabile un potenziamento dell’attività di indagine e di contrasto da parte delle Istituzioni a ciò preposte.
Contestualmente occorre che il governo, le forze politiche, imprenditoriali, sindacali, in dialogo tra esse, progettino un intervento strutturale di sostegno all’economia, sia nel settore pubblico che privato.
Occorre modificare la scala di priorità e i valori di riferimento nel redigere il bilancio dello Stato. Occorre intervenire a sostegno delle famiglie e dei tanti esclusi ed emarginati che hanno visto aggravato il loro disagio.
Ma questo è un altro capitolo.