C’è voluta una ragazzina svedese di sedici anni, Greta Thunberg, per ricordarci che l’ambiente non si tocca.
Tanti ormai i giovani di tutto il mondo che non solo manifestano nel “Fridays for future” ma agiscono anche, a partire dalla pulizia di piazze e siti invasi dalla spazzatura e dalla plastica. Piccoli gesti che testimoniano una grande voglia di cambiamento.
Non bisogna dimenticare che ognuno di noi è in relazione con tutto il mondo attraverso le azioni che compie, gli oggetti che usa e che acquista, il modo in cui sceglie di abitare, spostarsi, nutrirsi, le relazioni che stabilisce con le persone vicine e lontane. Allora che fare?
Ci sono scelte possibili che richiedono azioni quotidiane e cambiamento delle abitudini, ad esempio negli acquisti di generi alimentari.
Scegliere di acquistare verdura e frutta di stagione coltivata in Sicilia serve a ridurre anidride carbonica per il trasporto più corto e quantità di plastica utilizzata, oltre che incentivare le produzioni locali. Si possono anche creare i Gas, gruppi di acquisto solidale, che uniscono consumatori e produttori.
Un altro capitolo è quello dello spreco delle fonti energetiche. Sostituire le vecchie lampade a incandescenza con quelle a led può essere un primo passo. Se si ha un scaldabagno elettrico ridurre la temperatura del termostato alleggerirà anche la bolletta. Utilizzare la lavatrice a freddo, o a bassa temperatura comporterà un risparmio energetico e proteggerà i tessuti prolungandone la vita.
Per ridurre il consumo di acqua, si possono innaffiare le piante con l’acqua di lavaggio delle verdure e utilizzare quella piovana per il ferro da stiro.
Altro capitolo riguarda l’utilizzo della plastica, vera nota dolente dei nostri rifiuti per quantità e difficoltà di smaltimento. E qui, prima ancora di pensare al riciclo, dobbiamo tenere presente l’importanza del riuso.
I contenitori per i detersivi possono essere riutilizzati acquistando i detergenti alla spina, sia per stoviglie e biancheria sia per l’igiene personale. Oppure si può acquistare il detersivo in confezioni di grande formato (es. 5 litri) e poi trasferirlo via via – per comodità – in contenitori più piccoli che abbiamo già a disposizione.
Niente più acqua imbottigliata, per altro nociva alla salute, soprattutto a causa dell’esposizione prolungata al sole. Perchè abbiamo paura di bere l’acqua del rubinetto? Sappiamo che è potabile, ma per fugare ogni dubbio basterebbe farla analizzare (e monitorare) da esperti. In seconda battuta, ci sono a Catania le fontanelle comunali a cui attingere, anche acqua fredda o gassata, a un prezzo irrisorio.
Vedremo subito ridursi drasticamente la quantità di bottiglie di plastica che invadono le nostre case e che spesso per pigrizia e/o sfiducia buttiamo via nell’indifferenziata.
La quantità e la tipologia dei nostri rifiuti cambieranno se scopriremo la facilità di uso e il risparmio economico rappresentato da pannolini e assorbenti igienici lavabili. E via discorrendo.
Parlando anche di buone pratiche, ce n’è una che si sperimenta dal 1992. Nata dall’intuizione di un gruppo di donne di Parma. è ormai diffusa in tutta Italia, anche in Sicilia a Catania, Messina e Ragusa.
E’ la banca del tempo, dove i correntisti sono le persone che donano il loro tempo, anche un’ora, per stare accanto a chi ne ha bisogno. Fare la spesa, dare ripetizioni, potare una siepe, ognuno con la propria competenza e la sua disponibilità, può diventare utile per altre persone. Le banche del tempo sono organizzate come istituti di credito in cui le transazioni sono basate sulla circolazione del tempo, anziché del denaro. La più grande differenza è che non si maturano mai interessi. L’unico obbligo che si ha è il pareggiamento del conto.
Per esempio, un’ora impiegata per pulire le verdure vale come un’ora di lezione di musica. Il sistema si basa quindi sul principio di pari dignità delle attività scambiate e su quello di reciprocità, per cui ciascun soggetto si pone come portatore insieme di bisogni e di risorse.
Scelte semplici su
cui torneremo nel dettaglio con esempi e indicazioni che tutti noi,
anche chi legge, potremo arricchire.
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a proposito di Greta sono indignata perchè il plauso che ha riscosso mette in ombra le lotte feroci per la tutela dell'ambiente che in Italia , in Sicilia ed a Catania, in particolare sono state condotte anche con denunzie penali e lotte politiche. Ha sempre prevalso l'interesse dei predoni dei beni comuni, ma non si può tacere sulle lotte politiche per la tutela del territorio che sono styate condotte in città e dovunque. L'unico dato che ci mette in difficoltà è la prevaricazione degli uffici pubblici e delle autorità pubbliche che della LEGALITA' hanno fatto strame. Sono loro i veri responsabili della distruzione dell'ambiente in cui viviamo. Bisogna quindi accusare e denunciare gli illeciti commessi dai PREDONI DI STATO. Se volete una prova, basta notare quanta indifferenza è stata mostrata di fronte alla protesta di Greta . Hanno pianto i parrucconi ma poi hanno proseguito nei loro loschi affari.La denuncia si impone.