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Le verità scomode di Gratteri

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Comparso una sola volta su RaiNews 24, quasi ignorato dalla Rai e dagli altri media, il video che oggi vi proponiamo è circolato soprattutto per iniziativa di giovani calabresi impegnati nella difesa e nel miglioramento della propria terra.

Eppure il discorso tenuto da Nicola Gratteri nella conferenza stampa relativa alla operazione Rinascita-Scott avrebbe meritato una diffusione capillare, così come avrebbero meritato maggiore diffusione le notizie relative alla stessa operazione, passate un po’ in sordina.

Le parole pronunciate dal procuratore di Catanzaro sono come macigni. E sono anche una lezione di metodo che riguarda il contrasto alle mafie, a tutte le mafie, quella siciliana compresa.

A partire dalla narrazione che continuiamo a farne. Coppola e lupara per Cosa Nostra, una mafia di pastori e sequestratori per la ‘ndrangheta calabrese, che ormai dimostra invece una grande “disinvoltura”, come afferma Gratteri, a trattare con alcuni apparati dello stato che sono ormai a sua disposizione.

Ecco che tra gli arrestati troviamo sindaci, funzionari disponibili ad aggiustare processi del Tar, un colonnello dei carabinieri, un cancelliere del tribunale e via discorrendo.

Tutto questo a fronte di un mancato intervento del potere politico, a cui Gratteri rimprovera, tra l’altro, la mancata creazione di un sistema di norme efficaci e il blocco delle assunzioni nelle forze dell’ordine, che oggi risultano sottodimensionate.

Senza dimenticare che le mafie votano e fanno votare.

Il messaggio finale non è però pessimista o rinunciatario. Non dobbiamo rassegnarci, conclude il procuratore, dobbiamo lottare fino all’ultimo giorno. E fare ognuno la nostra parte.

Il discorso completo del procuratore Gratteri si può ascolare a questo link (si apre in una nuova scheda)

Ecco un estratto della conferenza stampa,