“In prefettura i ministri Matteo Salvini e Marco Bussetti incontrano la professoressa Rosa Maria Dell’Aria, sospesa dal provveditore di Palermo Marco Anello per omessa vigilanza su un video degli studenti che accostava le leggi razziali al decreto Salvini.
“Alla fine arriva l’annuncio del Ministro dell’Interno: ‘Il provvedimento punitivo sarà rivisto, la professoressa tornerà subito in classe e con lo stipendio. E’ stata una richiesta mia e di Bussetti, che parlerà con il provveditore’. (La Repubblica).
Ovvero la toppa peggiore del buco. Non solo non si chiede scusa per aver sollecitato (come candidamente ammesso dalla sottosegretaria leghista Borgonzoni) un provvedimento contro la professoressa Dell’Aria.
Non solo il provvedimento, concretizzato nella sospensione dall’insegnamento, nega sia il diritto costituzionale della libertà di insegnamento sia quello degli studenti di apprendere criticamente.
Oggi, come in tutte le logiche ‘paternalistiche’, è il presunto offeso a dimostrarsi disponibile al perdono, intervenendo – ancora una volta – in modo autoritario.
In effetti, né Salvini, né altri esponenti dell’esecutivo (estranei al Ministero dell’Istruzione) avrebbero potuto annunciare la revoca del provvedimento. L’unico che avrebbe potuto farlo, Bussetti, si è più volte dichiarato impotente a intervenire.
Al contrario, come afferma Massimo Villone, “una pubblica amministrazione può sempre rimediare in via di autotutela a un errore fatto. L’atto può essere annullato, revocato o sospeso nell’efficacia. A tale proposito l’art. 14 della legge 15/2005 introduce nella legge 241/1990 un intero nuovo capitolo IV bis […] Una autotutela può essere esercitata dall’autorità che ha adottato il provvedimento, o da quella gerarchicamente sovraordinata”.
Alla gravità della vicenda si aggiunge, quindi, un nuovo preoccupante intervento invasivo ed estraneo ad ogni legittima normativa. Poco importa che voglia apparire conciliante.
Che il provvedimento contro Dell’Aria fosse inaccettabile, lo hanno compreso subito i tantissimi docenti che in tutta Italia hanno manifestato in questi giorni, individuando nella sospensione un intollerabile intervento censorio.
A Catania i Cobas Scuola hanno organizzato, il 21 maggio, un partecipatissimo incontro nel quale, da diversi punti di vista, si è analizzato quanto accaduto.
Dopo l’introduzione dei lavori e dei temi da discutere, da parte della professoressa Aurora Scionti, è stato proiettato in sala il video incriminato.
Nelle loro relazioni, i due docenti di storia Salvatore Distefano e Stefania Pisano, dopo aver sottolineato il fatto che la storia non si ripete mai allo stesso modo, hanno messo in luce come gli studenti abbiano adoperato competenze espressamente individuate nei programmi e nelle linee guida del MIUR.
Al di là della condivisione dei contenuti del video, infatti, i ragazzi hanno dimostrato di saper guardare il passato con gli “occhi del presente”, attraverso il supporto delle fonti.
In questo quadro, il ruolo del docente non può essere quello di censurare il ragionamento degli alunni, ma di contribuire alla discussione facendo emergere punti di forza e punti di debolezza. Né si può impedire ai ragazzi di esprimere una forte indignazione per ciò che accade quotidianamente nel Mediterraneo, diventato un mare di morte.
Come ha sottolineato Ernesto De Cristofaro (docente dell’Università di Catania) va, evidentemente, fatta una chiara distinzione fra un regime dittatoriale e una democrazia. Ma non vanno taciute le contraddizioni. Negli USA, per esempio, per troppi anni i diritti dei cittadini sono stati determinati in base al colore della pelle. Certo, una dittatura non evolve, spontaneamente, in un regime democratico, ma un regime democratico può progressivamente scivolare verso la dittatura.
Non a caso, tutti gli intervenuti hanno ricordato la definizione di Luciano Canfora che ha indicato come fascistoidi, in particolare sui temi della sicurezza, le politiche, dell’attuale governo.
Nella relazione introduttiva Nino De Cristofaro (esecutivo nazionale Cobas Scuola) aveva sollecitato i presenti a fare della scuola, come – peraltro – istituzionalmente dovrebbe essere, un baluardo in difesa della democrazia e della libertà di espressione. Un luogo dove affrontare criticamente i problemi, pretendendo quella riflessione e quello approfondimento resi oggi più difficili dalla velocità con la quale si susseguono notizie e informazioni che, paradossalmente, rendono tutti meno consapevoli di quanto accade. Il che, sotto l’effetto di una crisi economica ormai decennale, incentiva la lotta dei penultimi contro gli ultimi.
L’incontro è servito, anche, ad assumere alcuni impegni.
Il rilancio di una raccolta di firme che, riproponendo quanto scritto dal professore Romano Luperini, ribadisce la richiesta di revocare il provvedimento di sospensione.
La necessità, all’inizio del nuovo anno scolastico, di individuare percorsi multidisciplinari, per tutti gli ordini di scuola, con i quali sollecitare allievi e docenti a leggere criticamente il nostro presente.
L’urgenza di battersi per una nuova disciplina sui provvedimenti disciplinari per i docenti.
Oggi, una volta avuta notizia di un presunto reato, il Dirigente Scolastico contesta al docente la violazione delle regole e lo invita a discolparsi, mediante risposta scritta e/o attraverso la convocazione nel contraddittorio. Una volta ottenuta la risposta del docente, è lo stesso Dirigente che decide se archiviare il caso o comminare la sanzione. Contro il provvedimento finale si può solo ricorrere all’autorità giudiziaria, con i tempi lunghi che tutto ciò comporta.
Modificare questa disciplina, nella quale il ruolo di giudice e pubblico ministero sono esercitati dalla stessa persona ed è negata la possibilità di appellarsi a strutture “superiori” della stessa Amministrazione, è necessario.
Ed è anche urgente. Sempre più spesso, in quest’ultimo periodo, la leva disciplinare è stata utilizzata per colpire quelli che qualche tempo fa l’Associazione Nazionale Presidi, ha definito, con un termine quantomeno infelice, “docenti contrastivi”.
Su questo sconcertante evento tipico della deriva autoritaria che il nostro paese sta vivendo, riporto un comunicato – che per la prima volta – ha visto unite ben 58 associazioni scientifiche
Buon segno, mettere insieme tante sigle è davvero un risultato straordinario!
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Consiglio
Al Ministro della Pubblica Istruzione
COMUNICATO SUL PROVVEDIMENTO DI SOSPENSIONE DAL SERVIZIO DELLA PROF.SSA ROSA MARIA DELL’ARIA
A nome delle associazioni e consulte universitarie indicate in calce, esprimiamo allarme e sconcerto per il provvedimento di sospensione dal servizio della prof.ssa Rosa Maria Dell’Aria, dell’Istituto Industriale “Vittorio Emanuele III” di Palermo. Come studiosi e docenti siamo pienamente solidali con la collega, convinti che scuola e università siano impegnate nella stessa, prioritaria missione civile e culturale: l’educazione degli studenti al senso critico e alla libertà del pensiero.
Chiediamo quindi a tutte le istituzioni coinvolte, dal Ministero dell’Istruzione all’Ufficio scolastico provinciale di Palermo, di revocare il provvedimento sospensivo, che assume inevitabilmente un significato intimidatorio per tanti colleghi che lavorano con impegno ogni giorno per questi obiettivi.
Ribadiamo infine la nostra fedeltà ai principi inviolabili della Costituzione nata dalla Resistenza, in particolare all’articolo 33 che tutela la libertà dei docenti dalle ingerenze del potere politico, di qualunque orientamento esso sia: «L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento».
21 maggio 2019
I Presidenti delle associazioni e consulte:
ADI Associazione degli italianisti
ADI Sezione didattica
ADUIM Associazione fra i Docenti Universitari di Musica
AIA Associazione Italiana di Anglistica
AICC Associazione Italiana di Cultura Classica
AIFG Associazione Italiana di Filologia Germanica
AIG Società Italiana di Germanistica
AIP Associazione Italiana di Psicologia
AIPH Associazione Italiana di Public History
AIR Associazione Italiana di Romenistica
AIS Associazione italiana degli Slavisti
AISC Associazione italiana di studi Catalani
AISC Associazione italiana di studi cinesi
AISCLI Associazione italiana di studi sulle culture e letterature di lingua inglese
AISGAL Associazione italiana di studi Galeghi
AISI Associazione italiana di studi Iberoamericani
AISNA Associazione italiana studi Nord Americani
AISPEB Associazione italiana studi Portoghesi e Brasiliani
AISPI Associazione Ispanisti Italiani
AISV Associazione Italiana di Scienze della Voce
AIUCD Associazione per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale
AItLA Associazione Italiana di Linguistica Applicata
ANDA Associazione nazionale Docenti di Anglistica
ASLI Associazione per la Storia della lingua italiana
ASLI Scuola
CCLLC Consulta di Critica letteraria e letterature comparate
CIRSE Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa
CISUECO Centro Interuniversitario di Studi Ungheresi e sull’Europa centro-orientale
COMPALIT Associazione di Teoria e storia comparata della letteratura
CTA Consulta di Topografia Antica
CUC Consulta universitaria del Cinema
CUFC Consulta universitaria di Filologia classica
CUG Consulta universitaria del Greco
CUNSF Conferenza universitaria nazionale di Scienze della formazione
CUNSTA Consulta universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte
CUP Consulta universitaria di Papirologia
CUSL Consulta universitaria di studi Latini
CUSTAA Consulta universitaria per gli Studi sull’Africa e sull’Asia
CUT Consulta universitaria del Teatro
DILLE Società italiana di Didattica delle lingue e linguistica educativa
DORIF Università – Centro di Documentazione e Ricerca per la
didattica della lingua francese
FCdA Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia
GISCEL Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica
IASEMS Italian Association of Shakespearean and Early Modern Studies
CULCA Consulta Universitaria di Letteratura Cristiana Antica
MOD Società italiana per lo studio della modernità letteraria
SFF Seminario di Filologia Francese
SIFR Società italiana di Filologia Romanza
SIFR Scuola
SIG Società Italiana di Glottologia
SFLI Società dei Filologi della Letteratura Italiana
SILFI Società internazionale di Linguistica e Filologia italiana
SIPed Società Italiana di Pedagogia
SIRD Società italiana di ricerca didattica
SLI Società di linguistica italiana
SUSLLF Società universitaria per gli studi di Lingua e letteratura francese
‘La toppa peggiore del buco’, proprio così!
Tutto avviene al di là delle leggi dello Stato democratico. Sembrano interventi da sovrano assoluto.