5 maggio, anche a Catania l'abbraccio dei popoli

“In questo momento in Europa si stanno affermando forze di estrema destra e neofasciste che ‘scaraventano’ ondate di odio su persone migranti e rifugiate, ‘colpevoli’ della disoccupazione, dell’abbassamento dei salari, della crisi socio-economica, dell’aumento della delinquenza”.  

Contro questa ‘narrazione tossica’, il 10 e l’11 novembre dello scorso anno oltre 100 persone, rappresentanti di associazioni e collettivi locali di tanti paesi europei, hanno deciso ad Artea (Paesi Baschi) di convocare per il 5 maggio 2019 una manifestazione internazionale, da realizzarsi contemporaneamente in molte località del vecchio continente.

5M Abbraccio dei Popoli, questo lo slogan condiviso al termine della riunione, promossa dalle organizzazioni spagnole  Ongi Etorri Errefuxiatuak (Benvenuti Rifugiati), e Carovana Abriendo Fronteras.

Chiari gli obiettivi: “Per la difesa dell’umanità, delle persone migranti e della loro libera circolazione e accoglienza in Europa, e contro il neofascismo”.

Altrettanto forte la denuncia contro “le responsabilità dell’Unione Europea, dei governi europei e delle aziende transnazionali nell’esodo migratorio e le sue conseguenze: morti, trattamento disumano, schiavitù, deportazioni, sfruttamento, discriminazione e violenza, che vengono brutalmente esercitate contro donne, minori e persone LGTBI durante il viaggio e in Europa”.

Semplice, ma inequivocabile, la richiesta finale: “Esigiamo l’osservanza rigorosa della dichiarazione dei Diritti Umani, che tutte le persone migranti possano muoversi liberamente e che godano degli stessi diritti delle popolazioni europee”.

A Catania quest’appello è stato condiviso dalla Rete Antirazzista Catanese, dalla Ragna-Tela, dai Cobas, dalla Rete Restiamo Umani, dal C.P.O. Colapesce, da Gammazita e da tante altre associazioni e singole personalità.

Il 3 maggio una conferenza stampa, proposta non a caso al varco 04 del porto di Catania, tradizionale luogo di sbarco dei migranti, ha spiegato il senso dell’iniziativa, ricordando, in particolare, che “la presenza delle persone migranti e rifugiate in Europa è positiva. Arricchisce le nostre società, le nostre forme di vita, rafforza la convivenza tra diversi e può stimolare processi di solidarietà e di uguaglianza”. 

Diverse le iniziative realizzate domenica 5 maggio. Alle 19 una delegazione delle forze promotrici ha organizzato una manifestazione davanti alla sede di Frontex, allocata negli ex uffici dell’anagrafe.

Frontex è l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera alla quale è affidato il funzionamento del sistema di controllo e gestione delle frontiere esterne dello Spazio Schengen e dell’Unione europea. Un’agenzia che, contribuendo a blindare le frontiere, non contro pericolosi nemici ma contro i migranti, è in larga parte corresponsabile della trasformazione del Mediterraneo in un lago di morte.

Alle 20 nella piazza del Castello Ursino si è formata la “Chiocciola Umana”, il simbolo scelto dalle organizzazioni promotrici per ribadire che l’unica risposta possibile è quella della solidarietà.

Infine, nello spazio di Gammazita, per oltre tre ore, diversi artisti si sono esibiti per ribadire, con parole e musica, il diritto-dovere dell’accoglienza. Ricordiamo le presenze di Rita Botto, Giringiro, Ciaudà, Coro Scatenato, Ribella, Alieno, Zù Luciano.

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Argo

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