Una volontaria del Centro Astalli, Francesca, ci invia una testimonianza di quello che rappresenta per lei l’impegno all’interno del Centro.
Quello che ci racconta è anche un invito indiretto a lasciare il posto di semplici osservatori e collaborare, anche solo per vedere un film e condividere una cena con chi viene dal Sud del mondo.
Un film e un buffet sociale per sostenere le attività del Centro Astalli, il servizio dei Gesuiti per i rifugiati, che opera ormai da quasi vent’anni nel territorio catanese.
Lo scorso 26 Febbraio, nella sede di Via Tezzano 71, abbiamo pensato di offrire un’occasione diversa e stimolante ai nostri studenti della scuola di italiano, non solo per apprendere la lingua italiana ma per socializzare con gli studenti delle altre classi, con noi volontari, con tutti coloro che volessero partecipare alla proiezione e con chi frequenta il centro per i servizi che offre, lo sportello legale, l’ambulatorio, lo sportello lavoro.
E’ stata anche un’occasione per vivere il Centro in un modo diverso da come viene vissuto ogni giorno, un modo più leggero e spensierato, mettendo da parte per un pomeriggio impegni legali, visite mediche e preoccupazioni, e scegliendo di ridere e scherzare come i membri di una grande famiglia. Quello che siamo.
Il film che abbiamo scelto, “Samba”, affronta un tema che riguarda da vicino i migranti, parla della loro vita, dell’iter burocratico per ottenere i documenti, delle attese, dei problemi ma anche delle soddisfazioni, tutto condito da un pizzico di ironia.
Dopo il film, siamo tutti rimasti a cenare insieme con il buon cibo senegalese preparato da Zeynabou, mamma di un bambino del nostro doposcuola.
La cena è stata finanziata dai volontari del Centro che, per due settimane hanno versato in un salvadanaio il loro contributo all’evento.
Il ‘carosello’ è stato riempito anche da amici e conoscenti che sono venuti a trascorrere insieme a noi questo pomeriggio, e c’è stato anche il contributo di una nuova realtà che intende coinvolgersi con le attività del centro organizzando laboratori creativi e ludici per i nostri piccoli e grandi assistiti, l’Interact Catania ovest, il “baby rotary” fino ai diciotto anni di età.
Al centro Astalli siamo tutti sullo stesso piano e occupiamo lo stesso spazio, dai più piccoli ai più grandi, senza spesso pensare al fatto che le storie che ci portano in quelle stanze sono molto diverse tra loro.
Noi siamo diventati “quelli di via Tezzano 71″…. E non solo. C’incontriamo per strada, in ospedale, al mercato… ci scambiamo sguardi d’intesa e complicità come per dire “noi siamo NOI, ci conosciamo “…
La scelta di regalare momenti di tranquillità ai ragazzi che studiano da noi l’italiano o cercano nei nostri servizi la soluzione ai loro problemi di salute, di lavoro, di rapporto con le istituzioni, non è casuale.
Soprattutto in questo momento storico essi attraversano una fase difficile e particolarmente stressante della loro vita.
Questi momenti sono molto importanti anche per i volontari, continuiamo a crescere ogni giorno al loro fianco, scoprendo ogni giorno di più una realtà complessa e variegata della quale facciamo parte anche noi.
Spesso ci troviamo isolati a difendere questi nostri eroi dalle dicerie e dai pregiudizi della gente, come si farebbe con un membro della propria famiglia, e siamo spesso vittime di frustrazioni, del “non poter fare abbastanza”….
Siamo di passaggio nel loro cammino e siamo consapevoli di non poter cambiare il mondo ma… cerchiamo di ‘alleggerire’ una tappa difficile del loro viaggio e del loro percorso di vita. Insieme non ci sentiamo soli.
Noi volontari crediamo fortemente nell’importanza del conoscere per accogliere e riteniamo di poter svolgere un ruolo di filtro con la città e con tutti coloro i quali volessero trascorrere un pomeriggio leggero in compagnia di migranti, gente che, se pur qui da tempo, continua da essere soggetta a pregiudizi e a preconcetti.
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